Caro Eolo,
ti sei scelto il nome del Dio dei Venti forse perché vuoi farci capire che le tue reti vanno forte come quando lui soffia deciso, ma in realtà a fronte di tutta questa poesia io ti ho incontrato molto più mestamente mentre inquinavi i sentieri del Monte Capanne con odiose strisce di plastica legate ad alberi e arbusti. Tutto un altro scenario rispetto all’aria fresca che il tuo nome impersona, non credi ?
Sono convinto che tu abbia voluto segnalare il percorso della gara podistica di domenica scorsa affinché il messaggio delle reti veloci come il vento rimanesse impresso nella mente di corridori e astanti, ma purtroppo ciò che è rimasto impresso nella mia e in quella di molti altri è soltanto che chi ha legato tutta quella plastica agli alberi si è “dimenticato” di passare poi a toglierla. Questa io non la chiamo pubblicità, la chiamo effetto boomerang. Vale a dire che io e molti altri ben ci guarderemo dall’usare o dal semplice consigliare le tue reti veloci come il vento, anzi.
Forse tu l’hai fatto in buona fede e allora ci tocca tirare le orecchie a chi organizza le gare e a chi le autorizza. Tutti “infanati” fino a che si taglia il traguardo, ma dimentichi del fatto che l’evento non deve finire allora, bensì nei giorni successivi quando si sarà decorosamente provveduto a ripulire tutto.
Questo mi riporta alla mente anche la gara in bici del Triathlon, tre giri dell’anello occidentale. Al termine del terzo giro mi trovai con un gruppo nella salita verso Marciana. La mia gloriosa Vespa ET3 faceva fatica a stargli dietro. Atleti che sicuramente devono bere molto per pedalare in quel modo. Grandi corridori, pessimi sportivi, almeno a giudicare dalle montagne di borracce lanciate senza alcun rimpianto a bordo strada. E oggi il Rallye con chilometri di strisce che spero qualcuno abbia pensato poi di passare a rimuovere, una volta terminata la gara.
Ah...dimenticavo: ovviamente ho provveduto io a ripulire tutti i sentieri in cui son passato e devo fare i complimenti a colui o colei che ha annodato quelle maledette strisce di plastica, ho faticato molto a sciogliere tutti quei serratissimi nodi. Sicuramente il vento non sarebbe riuscito a portarle via.
Marco Sartore