Proprio mentre stiamo scrivendo si sta esibendo in una conferenza organizzata all’Hotel Airone da Rotary Club Isola d’Elba il giornalista e scrittore Magdi Allam
Ragionevolmente la star del pomeriggio sarà stata introdotta da Giorgio Cuneo, giovane vero “astro nascente” del firmamento socio-politico isolano, che oltre esercitare la sua professione, presta la sua infaticabile opera a numerosi sodalizi: oltre al Rotary alla Loggia Massonica Nuova Luce dell’Elba, alla Fondazione Isola d’Elba, ed alla "Marina di San Giovanni" (tanto che lo vediamo ritratto nella foto che correda l'articolo, anche se di spalle, con Luigi Di Maio in trasferta elettorale e altri suoi supporter a spiegare la magnifica prospettiva della nuova - auspicata - cementificazione portuale a San Giovanni che tutto il mondo ci chiede).
Ma torniamo al personaggio principale:
La conversione al cattolicesimo del musulmano Magdi Allam è stata sancita dal battesimo ricevuto per mano di Benedetto XVI nella notte della Veglia pasquale il 22 marzo 2008.
Cinque anni dopo, il 25 marzo 2013 l’ineffabile Magdi però "annunciò" – con un articolo sul quotidiano Il Giornale dal titolo "Perché me ne vado da questa Chiesa debole con l'islam" – l'abbandono della Chiesa con queste parole: "Credo nel Gesù che ho amato sin da bambino, leggendolo nei Vangeli e vivificato da autentici testimoni - religiosi e laici cristiani - attraverso le loro opere buone, ma non credo più nella Chiesa", aggiungendo di considerare la sua esperienza cattolica "conclusa ora in concomitanza con la fine del papato di Benedetto XVI". Insomma appena entrato voleva già decidere chi dovesse fare il Papa.
Allam è “convinto che l’Islam sia un’ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno” e ritiene che “l’Europa finirà per essere sottomessa all’islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo”, “se non avrà la lucidità e il coraggio di denunciare l’incompatibilità dell’islam con la nostra civiltà e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell’odio”. Un “mamma li turchi!” attualizzato.
Insomma, il nostro (anzi il vostro o il loro) accusa la Chiesa di arrendevolezza nei confronti dell'Islam. Del fatto che centinaia di milioni di islamici vivano la loro (già sua) fede in pace, senza il suo odio, senza la sua verve guerrafondaia, dell’evidenza storica, questo bel soggetto se ne fotte, con buona pace dell'ebreo-palestinese, e pure migrante, Gesù di Nazaret
Allam utilizzò slogan antislamici anche nella campagna elettorale per il Movimento "Io amo l'Italia", fondato e presieduto da lui medesimo, amato però da pochi elettori, quasi punti.
A proposito delle posizioni politico-culturali di Allam. Il giornalista scrittore tra le critiche alla Chiesa richiama il suo buonismo nei confronti degli immigrati. Lo dice una persona che è nata e cresciuta fino a vent’anni al Cairo (Egitto). E che afferma: “Io sono per l’accoglienza con regole e la prima regola è che in Italia dobbiamo innanzi tutto garantire il bene degli italiani, applicando correttamente l’esortazione di Gesù ‘ama il prossimo tuo come te stesso'”. Una esegesi evangelica quanto meno arbitraria, forse Papa Benedetto, prima di dargli la patente di cristiano, un paio di domandine era meglio che gliele avesse fatte.
Il “cristianesimo salvinista” ed il neo- amor patrio professati da questo signore ci ricordano un tizio che in una tempestosa riunione (ante parcum natum) ci urlò sul muso: “Così non fate gli interessi dell’èlba”, èlba con una brianzolissima “e” aperta.
Va bene, attendendo che i desiderata di questo signore - rinnegante la sua cultura e le sue radici - facciano sì che l’operazione Frontex si trasformi in un’operazione “Lepanto” (assessore lo sappiamo che non ha capito… torni alla Gazzetta dello Sport) o in subordine che migliaia di disgraziati – in maggioranza cristiani molto più di Allam e dei massoni - crepino nei Lager libici senza disturbarci, vediamo cos’altro ci propone la cronaca del giorno… ah già, l’intitolazione di Piazza Fallaci di cui abbiamo già scritto.
Proprio un bel pomeriggio ferajese all’insegna della crociata, già ci pare di vederla la Giunta, capitanata dal militaresco sindaco col baschetto da parà, arroccarsi sul bastione della Cornacchia ed armare le colubrine per respingere l’assalto di un redivivo Kair ed Din (la luce del deserto) e dei suo feroci pirati musulmani (quelli sì) subdolamente travestiti da venditori ambulanti di calzini e mutande.
Ma inspiegabilmente l’inaugurazione della piazza (in realtà è una rotatoria, potevano scegliere qualcosa di più dignitoso) alla scrittrice che fu feroce nemica della gente islamica e la conferenza del musulman-pentito, se non ci siamo sbagliati, sono state fissate alla stessa ora. Che faranno? scoperta la targa, tutti via di corsa a San Giovanni ? L’audience è lo stesso. La vicenda del mercatino internazionale+rally non ha loro insegnato niente.