Il protagonista della nostra breve storia è Renzo (Renzino) Fabbri, detto con un gallicismo pure "Renzò le Beau", poichè nella più verde età spargeva a profusione il suo fascino da "ponticellino gaglioso" (espressione oscura ai foresti che non spiegheremo) su stuoli di pulzelle sospiranti.
Ed ora che, carco di anni, e con il capello e pur l'onor del mento imbiancato, potrebbe godersi la meritata quiescenza, si è impegnato, sprezzante dell'adagio insulare che recita "L'orto vole l'omo morto", nella bucolica tenzone (no assessore quivi di sesso non si parla) dell'orticoltura, cogliendo già dall'inizio strepitosi risultati, quali la Curbita maxima, (zucca in volgare) teneramente abbracciato alla quale si fece immortalare.
L'ortaggio in questione è stato stimato pesare oltre il quintale e mezzo.
Le nostre congratulazioni al novello cesellatore della zolla ferajese.