Ho da raccontare una breve storia ferajese, antica (non tanto quanto la foto di Angiolino Vai negli anni '60 - tratta da Mucchio Selvaggio - ma poco meno datata).
Quasi ogni sera sera, approssimandosi l'ora di cena io chiudevo la sezione del PCI di cui ero il (ancora quasi giovane) segretario, mentre spesso, in sincronia, Angiolino chiudeva la porta del suo studio che era "Uscio e Uscio". Allora ci salutavamo, accomiatandoci sulla via della pastasciutta, ma non raramente ci fermavamo a scambiare qualche parola là per le scale o rientrando temporaneamente in uno dei due nidi.
Di solito era lui, curiosissimo, a chiedere notizie, sulla politica cittadina esordendo con un "Senti un po' Rossi...".
Angiolino era democristiano io comunista, lui nella vita si era avviato un quarto di secolo prima di me, apparentemente parecchio ci rendeva diversi, eppure, saranno state le comuni origini marcianesi o più probabilmente il gusto di coltivare l'ironia, sentivo una fortissima corrente di simpatia per quella persona gentile e acutissima nel ragionare, un feeling si direbbe oggi, che sentivo ricambiato.
Ricordo una sera, da poco si erano celebrate le elezioni e in consiglio comunale (eletto con le vecchie norme proporzionalistiche) non si trovava la quadra per costituire maggioranza e scegliere tra 30 consiglieri il sindaco e la giunta, e ne stavamo discutendo.
I numeri dei diversi gruppi offrivano parecchie, anche se risicate, soluzioni e Angiolino commentava: "Ci sarebbe la maggioranza di centrosinistra, ma anche quella dei democristiani e socialisti se s'astenesse... e poi anche..." e seguitava a elucubrare. Poi però ad un certo punto si interruppe si guardò intorno quasi per sincerarsi che nessuna "spia" ci ascoltasse, gli passò un lampo negli occhi furbi e sornioni e sentenziò: "E poi ci sarebbe anche la maggioranza de li tonti!" Raramente credo di aver riso così di cuore.
Nel salutare una brava e stimata persona che se ne è andata dopo una lunghissima vita, mi ritrovo a fare una fotografia mentale dei gruppi dirigenti di allora, confrontandoli con gli odierni reggitori de potere in tutte le sue salse e a commentare: "Caro Angiolino, penso che abbiano ancora la maggioranza".