Da qualche giorno abbiamo sostituito gli scottex da naso con un asciugone regina che però non è sufficiente a detergere ed assorbire le copiosissime lacrime che rigano il nostro volto, da quando il Presidente Enrico Rossi, con mossa rapida e crudele, esautorò l’assessore ai trasporti della Regione Toscana Luca Birignao Marameo Ceccobao (ex fondazione MPS) privandoci di un amministratore che tutto il mondo ci invidiava, che tapino, dovrà subito togliere dalla naftalina la divisa di capotreno e tornarsene come un comunissimo mortale a lavorare. Sì, ce ne faremo una ragione, ma intanto l’animo nostro è straziato da cotanta dipartita.
Ed opportunamente la vittima di questa vessazione e questo affronto, nelle dichiarazioni raccolte dal Tirreno, dopo aver attribuito la causa della sua caduta in disgrazia al suo tempestoso rapporto proprio con i servizi ferroviari che gli fecero da culla, annovera “… fra i risultati rivendicati con maggiore orgoglio, la privatizzazione della compagnia di navigazione Toremar”
Orbene, tornando a parlare (quasi) seriamente, c’è da tremare a pensare a cosa può aver combinato a terra il nostro, se si mette come fiore all’occhiello una “privatizzazione” che sta facendo incazzare come iene (esclusi i nipponici resistenti del PD) tutti gli elbani, e tutti i foresti costretti a servirsi dei traghetti.
L’ A Sciambere potrebbe finire qui con un requiescat in pacem per il chiusino (absit iniuria verbo) Ceccobao, e con l’augurio che il prossimo amministratore abbia un poco più di contezza dei problemi della civile marineria rispetto al suo predecessore , capace di galleggiare tra le questioni del mare come un gatto di piombo, ma è necessaria una piccola appendice.
Se in fatti le nostre iniziali lacrime erano palesemente finte, abbiamo idea, restando in argomento del rimpasto regionale, che qualcuno tra i nostri concittadini, anzi tra i nostri primi concittadini, (in particolare uno che non diciamo chi sia, indicando solo che è alla guida di uno dei più piccoli comuni del mondo) che frigna veramente. Perché? Perché i soliti “bene informati” avevano dato per silurata l’assessore all'Urbanistica della Regione Marson, donna di rigidi principi etici e scientifici, per niente incline a consentire scacazzate cementizie in qua e in là.
E invece… e invece, affondato il degno successore di Riccardo Approdo Conti, Marson continua a navigare. Non gli resta che piangere.