Come ogni tragedia che si rispetti anche la serissima vicenda delle trattative per la formazione del nuovo (se mai ci sarà) governo, mostra dei lati che ora assumono toni ora da farsa, ora da commedia dell’assurdo, ora da tormentone di avanspettacolo.
Partiamo dalla saggezza popolare che in merito al trascinarsi di una vicenda chiosa: “Le cose lunghe diventano serpi”, e facciamo capo
dall’osservare che le novità tali rimangono per un tempo assai limitato, domandandoci se usurata la politica, in evidente usura già l’anti-polica, non si delineerà presto una linea dell’anti-anti-politica.
Bersani ogni sera va sotto le finestre grilline a cantare “me la dai si o no? – baccalà bombò!”; dal firmamento dove tutte le libere stelle contano per una, purché la pensino come il grande capo Gian Roberto Libera e Bella Casaleggio, altrimenti democraticamente e direttamente non contano un beato cazzo, si affaccia un ometto irritante che sputa sullo spasimante e bercia “piuttosto che dalla a te me la cucio”.
Accade però che qualcuno violi le consegne e insomma ragionando con la propria testa, se proprio non gliela dà (la fiducia eh? E che avevate capito?) per evitare uno Schifani (nomen omen) almeno un po’ di flanella (petting) senatoriale ce la faccia coll'odiato nemico.
Apriti cielo; l’irsuto vaffanculista tuona “traditori dimissioni”! e molto popolo irretito (cioè in rete) gli fa eco, più cattivi/e di tutti quelli/e che vogliono mettere il cappello/a sul voto di protesta e già si sentono il culo impoltronato essendo per primi corsi in soccorso di chi vinceva: “crucifige .. calci in culo.. buttare fuori”
Ma subito dopo in perfetto stile leninista arriva il “contrordine compagni!” Che è accaduto? forse qualcuno ha fatto rispettosamente notare che Laura Boldrini e Piero Grasso, liquidati sprezzantemente dal più grande nuotatore dopo Mao Dze Dong come “foglie di fico”, sono risultati fino ad adesso enormemente più utili all’umanità del duo “Fatti la barba e tosati- e tagliati la pidocchiera – che se ti vedono le guardie – ti buttano in galera”.
Allora i traditori diventano raggirati, moralmente ricattati, dei verginoni adescati da quel lascivo puttanone di Pierluigia la Smacchiagiaguari, dei polli insomma, e quindi il coro degli irretiti resetta e ripete: “Polli .. polli .. polli, non lo fate più o vi si fa tottò!”
Intanto un’eletta dal popolo stelluto si vanta di aver rifiutato di stringere una mano (quella di Scilipoti? di Razzi? di Dell’Utri? no di Rosi Bindi …tanto tutte le mani non grilline sono uguali da Capezzone a Landini) e un’altra convoca una conferenza stampa in cui legge in un minuto e mezzo il comunicato di n. 8 delle BG, alza il culo e ignora le domande lecite di chi ha convocato.
Siamo alla via maleducata alla democrazia molto non partecipata, e siamo pure a riflettere sul fatto che di norma chi non risponde alle domande o non ha risposte o teme le risposte che darebbe, quindi teme se stesso.
Se non si stesse a danzare sull’orlo del cratere ci sarebbe anche da ridere.