Sin dal 1964,quando avevo diciotto anni,sono andato a votare.
Spero poter esercitare questo diritto ancora a lungo.
Un diritto che ho ricevuto da chi ha combattuto contro la dittatura.
Col voto sono entrato a far parte insieme con milioni di italiani ed italiane della sovranità popolare cioè non conto nulla.
Le righe che seguono sono scritte in qualità di elettore che cerca di capire come agisce nelle elezioni politiche del marzo 2018 la suprema magistratura dello stato: la presidenza della repubblica.
Questi i risultati delle elezioni politiche marzo 2018(fonte Wiklipedia)
Coalizione di centro destra :voti 12.152.158
Movimento 5S :voti 10.732.066
Coalizione centrosinistra :voti 7.506.723
Liberi e eguali: voti 1.114.799
Altre liste tutte sotto il milione di voti
Chi deve governare?
La coalizione di centro destra che ha vinto? La coalizione di centrosinistra che non ha vinto? Il M5S partito che ha avuto più voti? La via che il presidente ritiene migliore e più fattibile dopo il colloquio con le forze politiche?
La costituzione prevede che la nomina del presidente del consiglio avvenga da parte del presidente della repubblica che a sua volta è eletto dal parlamento in seduta comune, parlamento che è eletto dai voti del popolo ed ogni rappresentante del popolo espleta il suo mandato senza vincolo.
Non è previsto che il popolo voti il governo.
Credo pertanto, stando così le cose, che il presidente della repubblica avrebbe dovuto, in prima istanza, dare l’incarico per fare il governo ad un esponente dei partiti di coalizione del centro destra, essendo in questa tornata elettorale la forza politica più rappresentativa della sovranità popolare.
Dopo l’eventuale fallimento ad un esponente del M5S
Dopo il fallimento del M5S ad un esponente di un partito della coalizione di centro sinistra.
Dopo un ulteriore fallimento della coalizione di centro sinistra, ritorno alle urne
Il presidente della repubblica dà incarico in prima istanza di formare il governo al partito che ha preso più voti (M5S) e non a chi ha vinto le elezioni (coalizione di centrodestra).
Il M5S forma un governo che non rappresenta i voti espressi dalla sovranità popolare.
Chi ha votato Lega non ha votato il M5S e viceversa.
Cade questo governo .
Ora si tenta di formarne un altro con gli stessi meccanismi.
C’è qualcosa che non funziona nel dettato costituzionale che non consente il rispetto della sovranità popolare.
Marcello Camici
Gentile Dott. Camici
La Costituzione della Repubblica Italiana non è la trippa, non la si può tirare da una parte all’altra a nostro piacimento, soprattutto non ce la possiamo “inventare”.
In nessuno dei suoi articoli sta scritto che il Presidente della Repubblica, in guisa di notaio, debba incaricare della formazione del governo un esponente del partito che ha avuto più consensi, o ancora (peggio) la presunta “coalizione” (nel caso di specie rappresentata da tre diversi ed elettoralmente distinti soggetti, non proprio coalizzatissimi, se non nei suoi desideri) che sommerebbe il maggior numero di voti raccolti o il maggior numero di eletti nei due rami del parlamento.
Il Presidente della Repubblica incarica a sua esclusiva discrezione della formazione del Governo chi ritiene (o spera) possa raccogliere la fiducia della maggioranza degli eletti nelle due camere. Punto.
Il “centrodestra” nella vigente legislatura non ha “vinto” un fico secco, poiché non conta un numero di parlamentari necessari (né alla Camera, né al Senato) a esprimere la fiducia al governo che lei vagheggia.
Nel rispetto della Costituzione, infatti, il Presidente, registrata dopo le elezioni la disponibilità di due forze politiche di dar vita ad un governo di coalizione, e raccolti i suggerimenti da esse provenienti, ha mandato al giudizio delle camere il Governo Conte che ha ottenuto la fiducia.
Quando uno dei due contraenti ha provocato la crisi di governo, sempre nel rispetto della Costituzione il Presidente Mattarella ha verificato se esistesse la possibilità di costituire un nuovo Governo.
Su questo si sta trattando in questi giorni; se la nuova coalizione si formerà avremo un nuovo Governo altrimenti, sempre escluso che si trovi (o si ritrovi) un’altra maggioranza, il Presidente scioglierà le camere ed andremo a nuove elezioni. Ri-Punto.
Mi perdoni, ma non mi pare che i suoi ragionamenti spostino di una virgola quanto sopra riassunto. Mi permetta di ricordarle che i discorsi se li porta via il vento (e le biciclette - si aggiunge con ingiusta malizia – i livornesi).
A lei evidentemente non piace questa Costituzione, rispettiamo il suo punto di vista, che però guardi è piuttosto minoritario, visto che il popolo italiano ha già bocciato tutti i tentativi di mutarla.
La salutiamo