Cammina "col culo ritto" a piccoli, rapidi, decisi passi come sua zia Caterina, e come camminava la sua bisnonna Rosina; non ha compiuto ancora tre anni, ma si vede già che è in crescita un altro esemplare di donna decisa e tosta prodotto dalla sua schiatta, che poi sarebbe anche la mia.
Interrompe le sue attività manipolatorie del Didò, o come si chiama quella roba che un tempo si definiva "pongo" e "plastilina", per venire a rappresentarmi una recriminazione quasi sindacale: "Non è giusto che Frida è la mia sorella maggiore e io non sono mai la sorella maggiore!"
Meglio non mettersi a ridere (è pure permalosetta), farfuglio una risposta cercando di buttarla sulla solidarietà tra fratelli minori "Eh Anita, che ci vuoi fare, anche nonno..." L'importante è che si senta considerata, quel tanto di tempo che basta perché in quella turbo-testolina cominci a frullare una nuova idea, e se ne vada altrove (rigorosamente col culo ritto).
Riprendo a sfogliare pagine elettroniche e mi imbatto in un commento cinico e disumano di una vicenda atroce: quella di donne e bambini inghiottiti dal mare freddo, morti disperatamente alla fine di un Calvario, a tre passi da una "terra promessa", pensate un po', la nostra.
A vergarlo è stata una mia compaesana, che nella sostanza dice che "se la sono cercata a non restare a casa loro" manca solo (ma lo esprimeranno altri) il sollievo per questa "selezione" che ci ha risparmiato un po' di scomode compresenze sul sacro patrio suol, non un filo di pietà, non un'ombra di umanità, non un accenno di cristiana o laica fratellanza.
Come mi accade tutte le volte che mi incazzo sul serio, sento salire contemporaneamente nausea e tachicardia, faccio come Anita, meglio pensare ad altro.
Poi però torno a rifletterci, a ragionare sul fatto che la signora è una nonna come lo sono io, e che probabilmente dispensa amore e tenerezza ai suoi nipoti, e forse è buona e premurosa anche con gli altri bambini del suo quotidiano.
Con la cattiveria, il cinismo verso gli altri, verso i bambini e gli adulti "abbronzati" non ci è nata; le sono stati scientificamente inoculati con un bombardamento di bugie, di ansiogene notizie, di invereconde prediche con ostentati rosari, pronunciate da ipocriti che un figlio dell'uomo, morto in croce, avrebbe definito "sepolcri imbiancati" (anzi nel caso "anneriti"), tutto per alimentare la irrazionale PAURA anzi il PANICO necessari alla manipolazione delle coscienze. ed alla conquista del potere.
Potranno anche riuscire nell'intento di produrre una decrepita società occidentale, dominata dalla paura, chiusa e ri-frazionata nel suo egoismo, potranno perfino indurre la gente comune a rallegrasi della morte dell'altro, del diverso, del NEMICO.
Ma la loro è una battaglia disperata: le migrazioni umane non si fermano, così come non si mettono mutande ai gabbiani, stanno cercando di svuotare il mare a secchi. Alla fine perderanno, come nel secolo scorso hanno finito per perdere catastroficamenti tutti i demagoghi saliti al comando di nazioni usando la stessa tecnica e parallele argomentazioni.
Con più ragioni di Anita, miliardi di esseri umani si sono rotti le palle di essere i fratelli minori della famiglia mondiale, e l'alternativa ad una nuova accorta fratellanza, alla condivisione razionale, sostenibile e governata delle risorse planetarie, è solo la catastrofe globale.
Intanto (a proposito di bambini) i signori del razzismo neppure tanto mascherato, prendano atto di una prima sconfitta: a larghissina maggioranza i bambini se ne strafottono del colore della pelle dei loro compagni di giochi o di scuola, ad impaurirli e rincoglionirli tutti non ci riusciranno, ed è probabile che l'odio non passerà.