Faccio coming out anche io... non fraintedetemi (con tutto il rispetto per LGBT) sono noiosamente etero; è qualcosa di molto più pesante che devo confessare: io mi drogo.
Lo faccio fin dall'adolescenza portato nel giro da quelli più grandi che mi istigavano... dai prova... e ci sono cascato.
E a proposito di provarci ci ho provato, sempre da solo, a liberarmi per tre volte dalla dipendenza da quella maledetta sostanza psicotropa, sono riuscito a starne lontano sei mesi, un anno, un anno e mezzo; tre periodi di resistenza alla tentazione, e poi ci sono ricascato, dicendomi sempre che avrei saputo gestirmela, farlo solo ogni tanto, ma poi sono tornato ogni volta ad assumerne di più perché quella robaccia da assuefazione.
Maledetta nicotina, maledetto tabacco.
Avrei dovuto dar retta a quanti mi dicevano "piuttosto fatti una canna" che fa meno male, non ci vai "a rota", e ti diverti, ma io rifiutavo e rispondevo sempre: piuttosto mi faccio un bicchiere di vino di più.
Ero ancora giovane e non sapevo cosa rischiavo, perché se oltre che tabagista fossi diventato alcolista sarebbero stati membri virili davvero poco basici, l'alcol ammazza più del tabacco! Per fortuna solo in rare occasioni (a pasto) bevo un bicchiere più del consentito.
M'è andata bene tutto sommato: nemmeno sono stato - infatti - fra quelli che abusavano della farmacopea, e che per fare una partita di poker fino all'alba si zeppavano, che so, di metamfetamine, per poi andare ad aprire bottega freschi come una rosa.
A proposito di poker poi ho schivato anche la ludopatia, una delle peggiori bestie che devastano vite e schiantano famiglie, e pensare che qui c'è perfino chi vagheggia di creare un casinò... roba da matti.
Di coca non ne ho mai voluto sapere: mi fa schifo anche la Coca-Cola, e poi so' già abbastanza agitato di mio, però mi dicono che qui gira a tutta randa, sempre tra chi ha il soldo come al solito, ma che ora, con l'abbassamento dei prezzi, è diventata più democraticamente diffusa.
Certo che comiciamo a parlare di roba parecchio pericolosa e non sarebbe male monitorare (con un semplice esame dei reflui fognari) quanta se ne pippa il popolo elbanese, magari qualche maggiorente un'indagine, per capire, potrebbe promuoverla.
E a proposito di sindaci e di sostanze, ci sarebbe da spellarsi le mani dagli applausi per il sindaco di Lungone, che ha fieramente vietata la vendita delle bustine di cannabis, quella "legale" (!) sul territorio sul quale regna (pardon, amministra).
E' vero che in quella roba c'è un principio attivo (leggi vera droga) per una quantità pari a zerovirgolauncazzo, ma è appunto il principio che conta!
Così si raddrizzano le nuove generazioni, così si eradicano le dipendenze, così si educa, così si spezzano le reni al cartello di Medellin e alla ndrangheta.
E non basti perché, dopo l'eroica cacciata dalle lande vaporine di quei venditori di poco più che camomilla, il prode ha fatto appello ai genitori di ragazzi sotto i 18 anni d'età, tutti potenziali drogatelli, invitandoli a condurre la prole ad una coatta analisi del sangue di massa, per scoprire chi delinque.
Bravo
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