Lo scorso 11 Novembre una portoferraiese inviava al gestore dei servizi di trasporto urbano una breve nota - pubblicata anche da Elbareport - nella quale si leggeva:
"Sono la madre di un ragazzo di Portoferraio, viviamo nel centro della città, la scuola che frequenta si trova in località Concia di Terra, dove vi è si una fermata degli autobus, ma purtroppo l'unico mezzo di cui potrebbe usufruire mio figlio parte dal porto alle ore 07:10.
Tutti gli altri partono alle ore 7:50 quindi considerando i frequenti "imprevisti", mai in tempo per l'ingresso scolastico.
Mi chiedo come sia possibile non prevedere un orario fruibile dai numerosi ragazzi di questo istituto".
a distanza di "soli" 31 giorni la signora si vedeva arrivare (privatamente) una mail con la risposta: qui di seguito riportata:
Gentile sig.ra Rossi
La programmazione e l'organizzazione dei Servizi di Pubblico Trasporto, avendo a disposizione risorse determinate, è cosa ben complessa.
Pianificare un servizio Urbano, rispettando frequenze, cercando di calibrare gli orari sulla base delle varie esigenze di mobilità sempre nel rispetto alle risorse assegnate, non è cosa semplice, come può apparire ai non addetti ai lavori.
Attualmente riteniamo che la corsa da lei richiamata non sia suscettibile di modifiche.
Cordiali saluti
Urp CttNord Livorno
Orbene, a parte i fulminei tempi di reazione, con i quali si è risposto alla cittadina (744 ore per compilare una nota "ponderatissima" di 76 parole, convenevoli esclusi, a una media di una parola ogni 10 ore) é il concentrato spocchioso e supercazzolesco del testo che dà da pensare.
Tanto sarebbe valso cavarsela in eleganza con una citazione colta (peraltro in tema trasporto, poiché i versi a Caronte sono rivolti):
"vuolsì così colà dove si puote/ cio che si vuole, e più non dimandare"
oppure scendendo dal dantesco al ruvido parlare degli indigeni a cui CTT eroga un servizio che tutto il (terzo) mondo ci invidia:
"se così vuole il padrone - che ti importa a te coglione?"
La signora smetta di sollevare problemi di cui i grandi strateghi della logistica cittadina si sono già occupati, si taccia e, come quivi si costuma dire, "si puppi i diti"
Amen