Caro Sergio,
Coronavirus. L’ordine tassativo che abbiamo ricevuto da nostro figlio, io e mia moglie, è quello di restare a casa. Ce l’ha comunicato ieri, per telefono, con tono molto deciso.
Abbiamo solo la possibilità di uscire per acquistare generi di prima necessità facendo, però, molta attenzione agli incontri di persone che conosciamo o che sono nostri amici. Un saluto, solo un rapido saluto. A distanza di un metro? Preferibilmente anche due!
Per quanto sia abbonato online al quotidiano la Repubblica, possa navigare su internet, guardare la TV, leggere qualche libro (sto leggendo Cassola) e abbia deciso di passare un po’ di tempo in cucina (ho fatto in questi giorni un sugo rosso con un polpo locale e la base per un risotto al nero di seppia) e di dedicarmi a qualche intervento di pulizia, l’idea di dover stare in casa tutto il giorno non mi affascina molto. Per caso, seguendo una trasmissione televisiva, ho avuto la fortuna di ascoltare i consigli dell’infettivologo Prof.Massimo Galli. Mi si è aperto il cuore quando gli ho sentito dire che, certo, è bene stare in casa, ma volendo si può anche uscire, tempo permettendo, per fare una camminata in un parco abbastanza grande e non affollato.
Ho la fortuna di abitare nel centro storico, in piazza Padella. Dalla mia abitazione, in un minuto, posso raggiungere il Grigolo. Non è un parco, certo, ma un angolo tranquillo e per me stupendo della antica Portoferraio. Ci ho trascorso gli anni della mia infanzia e quindi ci sono molto affezionato. Ieri mattina sono uscito di casa. Erano le 11, c’era un bel sole. La giornata era proprio adatta per fare due passi all’aperto. Da via Carlo Bini ho preso la scalinata che, contrariamente a come facevo quando da ragazzetto, nel primo pomeriggio, dovevo raggiungere gli amici per la quotidiana partita a pallone, ho disceso con calma, data l’età, ma anche per godermi uno stupendo scorcio della rada, dalle Grotte a Nisporto. Soffiava uno scirocco non fastidioso, appiccicoso, come spesso è,ma leggero e asciutto. Uno “scirocchetto” che mi rinfrescava piacevolmente la faccia e accarezzava delicatamente il mare. Un mare che, da quando sono stati tolti gli scarichi di due fognature, quella della parte bassa del centro e quella della parte alta che comprendeva i liquami del vecchio ospedale in Via Victor Hugo, da anni non è più inquinato, è pulitissimo e limpido.
Giunto in fondo alla scalinata ho scelto di andare a sinistra, dalla parte degli scogli, come si usava dire una volta. Vale a dire dalla parte del faro che con il forte Stella sta “appollaiato” su una imponente scogliera di colore nero. Mi sono fermato per qualche minuto.Ho atteso l’arrivo della m/n Aethalia che aveva già passato monte Grosso (sono sicuro che mi scuserà l’amico Stelio Montomoli se continuo a chiamare quel traghetto con il suo nome di battesimo) e quindi, tornando indietro, sono andato verso la Lega Navale. Un tempo si diceva “dalla parte della Marina”, per indicare quella zona del Grigolo separata dalla sede della Marina militare dal bastione S. Carlo. Dopo aver passeggiato per un po’, mi sono seduto, questa volta, su una delle sedie del bar che in questo periodo è chiuso. Non ho incontrato nessuno.
Per tornare a casa sono passato dal tunnel che porta in Via dell’Amore. Ho voltato a destra e, fatta la scalinata in buona parte ancora con la pietra rosa, sono arrivato in piazza Padella. Rilassato e soddisfatto per la passeggiata fatta e la boccata d’aria presa, sono rientrato tra le mie quattro mura.
Ho acceso il computer per leggere qualcosa su Repubblica; ho poi ripreso la lettura di un romanzo di Cassola. Ho anche acceso la TV, ma dopo poco l’ho spenta. A stare dietro a tutte le edizioni dei telegiornali, a tutte le trasmissioni che da giorni sono pressoché esclusivamente dedicate al contagio del coronavirus, credo si corra il rischio di cadere in ……. depressione. Grazie anche a tutto lo “sciocchezzaio”, come ha detto il Prof. Galli, che da giorni siamo spesso costretti a sentire.
Da oggi 12 marzo mi sarà possibile ritornare al Grigolo? Sembra di no. Ma camminare un po’ non fa bene alla salute anche degli anziani? Naturalmente in un posto come il Grigolo, dove, in questa stagione e con le scuole chiuse, non c’è anima viva. Spero che il Governo faccia chiarezza. Diversamente mi rassegnerò a stare in casa, nell’attesa, speriamo breve, di tempi migliori.
Ti saluto
Giovanni