O che l’intervista a Zini è durata meno di uno sbadiglio.
Allora seriamente io proporrei democraticamente una cosa, a seguito di questa situazione ci saranno degli investimenti nel Servizio Sanitario Nazionale pubblico straordinari e poi vai a sapere se lo rifaranno, perché non si impara mai dagli errori, la storia lo conferma, si persevera.
Pertanto non dobbiamo perdere tempo, perché abbiamo il tempo, in questa quarantena abbiamo il tempo di farci sentire e ora non serve dover scendere nelle piazze, che per organizzarci prima, incasinati nel quotidiano, dovevamo a volte demandare ad altri (anche per pigrizia o superficialità) e mai smetterò di ringraziare i comitati salute Elba che lo hanno fatto per noi, al di là della politica.
In questi giorni siamo sempre su queste piazze virtuali, queste piazze vengono seguite e seguite anche per le favate (un po’ di leggerezza serve) allora approfittiamone
per chiedere civilmente che vengano fatti investimenti nel nostro ospedale e che si apra un reparto di terapia intensiva, con i posti minimi necessari ad un’emergenza.
L’elicottero deve essere un’eccezione e non una normalità, anche in futuro.
Tra l’altro è un servizio che costa parecchio e non so se alla fine si risparmierebbe con una struttura che funziona sul posto.
Perché questa situazione che stiamo vivendo ci dimostra in maniera chiara e palese che i parecchi tagli fatti in passato a livello nazionale (chiamati “razionalizzazione dei costi”, che di razionale non avevano nulla), ora li stiamo ricacando tutti con interessi da strozzino e con l’aggravante della perdita di vite uman e molti malati da gestire nell’emergenza.
Quello che sta succedendo oggi potrà riaccadere.
Fuori Elba giustamente stanno sistemando vecchie strutture o dismesse per fronteggiare l’emergenza, ma serve anche qui.
Lo so che non propongo niente di nuovo e molti lo hanno già fatto in mille forme e occasione mettendoci la faccia per noi, ma ora è il momento giusto.
Non è il voler cavalcare una disgrazia o la sofferenza di chi sta subendo il contagio sulla sua pelle, morirei al solo pensiero, ma perché solo in queste circostanze drammatiche si capisce dove siamo andati, che la strada è sbagliata, quando poi passa per alcuni c’è l’interesse che si continui sulla stessa via di prima.
Il chiederlo ora è una firma di rispetto cerso chi è deceduto, verso la sofferenza dei loro cari,di Dottori ed infermieri che stanno facendo qualcosa di straordinario.
Ca chiesto per l’Isola d’Elba e per tutta l’Italia.
Ogni comunità piccola o grande lo deve chiedere ai suoi referenti politici.
Vero che dobbiamo maturare come popolo e prenderci le nostre responsabilità, pagare le tasse e fare in maniera che vengano spese bene dai nostri rappresentati.
Essere più cittadini e meno tifosi, perché l’appartenenza politica è diventata una casacca da sventolare come allo stadio, basta vincere e senza più senso critico.
Paesi come Inghilterra e America stanno scommettendo sull’economia e sulla finanza e non sulle persone (almeno fino ad ora).
Dimostriamo che possiamo ancora scommettere sulle persone e non sui sistemi e vedremo quello che succederà, perché è una nuova guerra (per modo di dire perché ancora si mangia e beve e si canta sui terrazzi), che potrebbe cambiare gli scenari futuri mondiali, ma questa è un’altra storia, noi intanto preoccupiamoci della nostra isola, un passo per volta.
Io faccio una mail civile alla Regione Toscana o anche un post sulla bacheca di Facebook al Presidente Rossi, lo avete già fatto? Anche io, ma lo rifaccio e se ogni elbano al di là dell’appartenenza politica lo fa, diventano una piazza importante, visto che le piazze ora sono qui sopra, importante è il numero.
Poi siamo sempre su questi cazzetti elettronici e due righe di mail o un commento si fa in un secondo.
Nel sito della Regione c’è il link diretto per il Presidente o Segreteria del Presidente
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Federico Regini