Facciamo un giochino: Mettiamo che Stefano Rodotà sia eletto tra qualche ora Presidente della Repubblica (facile, basta spinge’, dicono i ferajesi con una un po’ zozza metafora) e che dopo una settimana di consultazioni affidi l’incarico di formare il governo a Romano Prodi e che questi riservandosi la delega dell’Economia e Bilancio, presenti una lista di ministri con Emma Bonino agli Esteri, Gian Carlo Caselli all’Interno, Ferdinando Imposimato alla Giustizia, Gino Strada alla Sanità, Dario Fo ai beni culturali, e Gustavo Zagrebelsky alla Pubblica Istruzione ed università, più una dozzina giovani e brillanti leoni (ce ne sono, pure in parlamento), meglio se neo eletti, anche per tirare giù la media di età della pattuglia dei terribili elencati vecchietti ( comunque competentissimi e mediamente molto stimati anche fuori dei confini nazionali)
Potrebbe negare la fiducia il Movimento 5 stelle ad un governo composto in grande parte da persone che ha giudicato degne di coprire la massima carica dello Stato?
Potrebbe negare la fiducia il Partito Democratico ad un governo costituito da elementi di così certo prestigio e tutti di area del centrosinistra?
Quali obiezioni potrebbero venire da SEL che di fronte ad una consimile proposta potrebbe essere messa in difficoltà solo dall’eccesso di arrapamento? Già ci figuriamo Vendola in aumento di salivazione (e di fonetica “lisca”), fare gli occhi porcini!
Certo non tutti gioirebbero, ci sarebbe ad esempio un noto chansonnier ed organizzatore di serate eleganti , che “se lo sentirebbe un’anticchia sdrucciola’” (avvertirebbe un pericolo incombente) e sarebbe probabilmente colto dalla tema del mitico uccello padulo, ma non si può mica sempre contentare tutti.
Sì è un giochino, cari lettori, ma sarebbe pure, come disse l’assessore “la quadratura dell’uovo di Colombo”.
Purtroppo però abbiamo a che vedere con la sinistra italiana che potrebbe prendere a prestito come motto l’ultimo verso di una poesia di Bertold Brecht: “E’ la semplicità che è difficile a farsi”, e che se l’autolesionismo fosse disciplina olimpica, salirebbe sempre sul gradino più alto del podio.
Ma dobbiamo anche dire che il nostro morale nelle ultime ventiquattro ore si è un poco risollevato, intanto stamani, con la fulminea trombatura di Marini, abbiamo sputato il primo dei rospi, che se si ingoiava ci voleva mezzo chilo di bicarbonato e sette anni per digerirlo, mica è poco …
Chissà che domani quelli del PD non ci facciano la sorpresa di mettere definitivamente capo e prendano qualche altra decisione nell’interesse del popolo italiano, è vero che secondo l’adagio popolare, che chi visse sperando morì penando (sul vaso), tuttavia speriamo che la infilino giusta per il secondo giorno consecutivo.