Ragazzi, dimostrate il vostro valore.
I gravi fatti di Livorno di ieri – la rivolta di una trentina di ragazzi contro le forze dell’ordine in Piazza Attias durante controlli anticovid – ma anche casi di comportamenti discutibili, sul nostro territorio, mi suscitano la riflessione che, in questa sciagurata pandemia, si stia ormai profilando uno scontro generazionale tra adulti più o meno responsabili, nonni attenti e vigili e giovani che non accettano l’imposizione di limitazione alla propria libertà personale per il più alto e nobile obiettivo di salvaguardare la salute di tutti. Naturalmente ci sono ragazzi maturi che si comportano in modo esemplare, contenendo nei limiti della prudente ragionevolezza la loro sacrosanta voglia di vita, per il bene collettivo. Ma ce ne sono ancora troppi che non ne vogliono sapere di rinunciare alla movida, alle bevute collettive, agli assembramenti, alle partite di calcetto. Ecco, tutto questo ora non è più possibile. Purtroppo ci troviamo in una condizione sanitaria molto pericolosa e potenzialmente letale, non solo per persone della terza età, ma anche per gente nel fiore degli anni o in piena gioventù, seppure per fortuna in proporzione molto più ridotta. Insomma nessuno può considerarsi immune.
Nella storia degli esseri umani ciclicamente si sono presentati periodi in cui si richiede a tutti un sacrificio superiore a quello che ci impone la normale quotidianità: anche ai giovani e soprattutto ai giovani. L’attuale è uno di quei periodi. Soltanto così possiamo sperare di esserne presto fuori, altrimenti si andrà inevitabilmente incontro all’imposizione di misure sempre più restrittive o addirittura di un nuovo confinamento.
Nel passato più o meno recente, i giovani, nei momenti storici tragici, si sono spesso distinti per coraggio, senso di abnegazione, impegno, disponibilità, addirittura dono della propria vita: nel risorgimento le guerre d’indipendenza furono intrise di sangue giovane; nella resistenza furono i giovani a partire per primi per la montagna opponendosi ai nazifascisti – ricordiamoci il bel film di Daniele Luchetti “I piccoli maestri”. Ora, senza pretendere nulla di eroico né di combattere per la patria, si esortano semplicemente i ragazzi a RISPETTARE le norme giustamente imposte per evitare una seconda tristissima moria, norme raccomandate anche, proprio ieri, dal nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
E’ troppo rinunciare a un po’ di divertimento, a un po’ di sballo per i propri nonni, genitori, concittadini?
Ragazzi, mi rivolgo direttamente a voi perché per quarant’anni a scuola ne ho avuti tanti – sotto gli occhi e nel cuore – di vostri ex coetanei, dimostrate il vostro valore! Non permettete che si dica che siete egoisti, superficiali, viziati; la generosità è una virtù tipicamente giovanile: datele voce, gambe, slancio. Fate che in questa guerra subdola contro un nemico invisibile e mortale, si dica di voi che siete stati i migliori, perché avete saputo governare la vostra esuberanza, la vostra vitalità, per salvaguardare, oltre che voi stessi, tutti coloro che vi circondano e che non hanno più il privilegio della vostra meravigliosa età.
Maria Gisella Catuogno