Coronavirus, quante analogie tra i romanzi “1984” di George Orwell e “Mondo Nuovo” di Aldous Huxley e la situazione attuale. Siamo in piena pandemia e non riusciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Dove tutto è nato, a Wuhan in Cina, hanno festeggiato il 2021 nelle piazze e nelle strade senza alcuna restrizione. In Europa siamo stati costretti a rimanere in casa per evitare il diffondersi dell’epidemia. Non abbiamo potuto festeggiare il 2021 come eravamo abituati a farlo. Ragioniamo su quale sistema sociale ha reagito alla pandemia: quello occidentale o cinese?
Per Huxley il controllo avviene attraverso il condizionamento infantile e l’ipnosi da narcotici, ci avverte che potremmo andare incontro a una società che ci controlla tutti attraverso la gioia, non il dolore.
Per Orwell, sono l’iper sorveglianza e i manganelli che dobbiamo temere.
Oggi a quale dei due mondi somiglia il nostro pianeta?
Risposta: ad entrambi.
Orwell temeva quelli che ci negavano le informazioni.
Huxley coloro che ce ne trasmettevano così tante da ridurci alla passività e all’egoismo.
In un mondo ci sono persone che vogliono eliminare i fatti. Nell’altro, c’è un sistema che afferma che i fatti non contano. Troviamo, oggi, questi due mondi nei discorsi delle persone al potere: ci dicono che i fatti non contano e che, allo stesso tempo, non esistono.
Oggi, forse è la Cina a simbolizzare perfettamente le visioni distopiche di Orwell e Huxley.
Immaginate un mondo globalizzato, un pianeta sotto stretta sorveglianza in cui gli uomini sono programmati, formattati, condizionati ad accettare la loro schiavitù. Un mondo di disinformazione, di menzogne diffuse.
La Cina incarna perfettamente questi due mondi. Tra sorveglianza di massa e società high tech, tra regime totalitario e paradiso consumistico, la Cina rappresenta – Il mondo nuovo orwelliano – con più di 1miliardo di cittadini a fare da cavie, la Cina è diventato un enorme laboratorio di sperimentazione di nuove tecnologie di controllo.
In Cina c’è il credito sociale, i cittadini hanno un certo numero di punti, e questo punteggio può aumentare se il governo approva quello che fanno. Può anche diminuire se comunicano con persone con un punteggio basso. E’ uno strumento molto potente per costringere la gente a obbedire e sottometterla.
Punti extra sul libretto per l’acquisto di prodotti cinesi, per buone prestazioni lavorative o la pubblicazione sui social di un articolo che elogia l’economia nazionale. Punti in meno per opinioni politiche dissenzienti, ricerche online sospette o attraversamenti pedonali frettolosi. Una brutta pagella comporta delle penalità: divieto di acquisto di un biglietto di treno o aereo per un anno, impossibilità di prestiti, di accesso ad alcuni servizi sociali o di iscrizione su un sito di incontri.
C’è un mix di Huxley e Orwell. Da un lato una società della carota, una società del divertimento, del consumo, dei buoni voti, del bravo allievo, perché è vero che il credito sociale può essere deficitario ma anche eccedentario, da accesso a molti mini privilegi, perciò si baratta la libertà per dei piccoli privilegi, narcisistici o materialistici. Dall’altro il bastone, che può essere piuttosto orwelliano, anche se un po’ caricaturale, perché se non fai questo vieni messo al bando della società.
In Cina, per avere il controllo si installano 400milioni di telecamere per il riconoscimento facciale. Impossibile sfuggirvi per più di 7minuti. Per strada, sui mezzi a casa.
Orwell: “Il teleschermo riceveva qualunque suono che non fosse il minimo sussurro. Poteva essere visto e udito. Non c’era modo di sapere in quale preciso istante ti stessero guardando. Nessuno poteva saperlo quando la Polizia del Pensiero si collegava”.
Il Grande Fratello è obsoleto nella sua versione verticale. Al contrario, nella sua versione atomizzata, frammentata egualitaria del Piccolo Fratello, dove ovunque ci sono occhi e sensori. E, ancora una volta, questo è il modo per naturalizzare la sorveglianza, renderla invisibile, falsamente egualitaria, vale a dire: tutti possono farmi del male, ma anch’io posso fare del male a tutti. Ovviamente i social sono un ottimo strumento di ordine sociale, non solo un ordine calato dall’alto, ma anche orizzontale, dato che prestiamo attenzione ai nostri comportamenti.
C’è una frase di Huxley sulla società moderna che ripeteva spesso, su come siamo indotti ad amare la nostra condizione di schiavi. Abbiamo l’impressione di avere il controllo, quando in realtà facciamo ciò che ci viene chiesto. Huxley pensava che ci lasciamo manipolare, e che siamo indotti a pensare di essere liberi quando non lo siamo. “Cosa sarebbe se fossi libero, non tenuto in schiavitù dal mio condizionamento? Voi non desiderate di essere libera, Lenina? Non so cosa volete dire. Io sono libera. Libera di vivere una vita meravigliosa. Tutti ora sono felici”.
La pandemia è lo sconvolgimento delle società occidentali? quale futuro?
Enzo Sossi