Caro Direttore e stimatissimo dottor Fratini,
mi permetto di integrare l’informazione dell’A sciambere del 5 marzo c. a. con la foto dell’oggetto misterioso di cui trattavasi. Perché il puntuale riferimento dell’attento Fratini e il gustoso ricordo del Direttore hanno lasciato in sospeso una curiosità capace di accrescere l’angoscia dei lettori, che pur andandosi a rileggere la descrizione della Determina Dirigenziale -certo burocraticamente ineccepibile- avrebbero continuato a ignorare cosa mai acquistavano in Comune.
Aver risolto la lacuna informativa sull’oggetto spero possa richiamare di nuovo l’attenzione sul problema vero e antico sollevato da Fratini: c’è una semplificazione che non costa nulla ma serve tanto, e che non richiede né SPID né Carta di Identità Elettronica. Basta chiamare le cose con il loro nome, e -visto che ora si può con estrema facilità- magari metterci anche una foto, rinviando a un asterisco (magari “sensibile”) gli indispensabili richiami normativi che validano il provvedimento: operazione non possibile per la pubblicazione cartacea, ma realizzabile con minimo impiego di tempo nella pubblicazione digitale. Così si capisce tutti e si perde meno tempo tutti.
Con i sensi dell’antica devozione, umilio ai vostri piedi la volontà di servirvi sempre con rispetto.
Luigi Totaro