Il mitico M.M.M.M. (Mario Mazzei di Marciana Marina) cronista sportivo di tempi lontani, un giorno scrisse un articolo calcistico passato alla storia che grosso modo così recitava: “Il Marciana Marina non ha vinto, ha perso, ma avrebbe potuto pareggiare e forse anche vincere …”
Negli stessi anni gli faceva eco una bandiera del football isolano, Beppe Frangioni detto Buzze, che in veste di allenatore, una volta motivando i suoi ragazzi nello spogliatoio disse: “Qui bimbi la situazione è questa: o si vince, o si perde o si pareggia”
Orbene, mentre queste due involontarie boutade sono rimaste fissate nel ricordo collettivo di un territorio (o almeno nella memoria di quegli stronzi che, a par nostro, si divertono a collezionare sfondoni e cazzate), siamo convinti che assai poco resterà delle previsioni a cappella degli analisti politici, prontamente smentite dai fatti (e soprattutto dagli elettori) e dei commenti post-votum lineari quanto una lenza imbrogliata dei medesimi, che mai una volta che fosse una, si presentano ai talk-show televisivi o sulle pagine (stampate o elettroniche) locali o nazionali, esordendo con un doveroso “Cari cittadini non ci ho capito una sega .. ragione per la quale da oggi mi dedicherò alla filatelia o allo sport del curling”
L’errore degli errori degli analisti politici, in questo paese, dove pressoché tutti si ispirano al concetto “E’ meglio esse’ testa di sardina che culo di pescecane”, è tentare di applicare la logica alle dinamiche di un elettorato che di tanto in tanto per le più varie e disparate “ragioni”, ora si unisce ora si sparpaglia, ora corre tutto da una parte, ora tutto dall’altra, ora si blocca e si mette a pensare ai cazzi suoi e invece di andare a votare con grande senso civico partecipa ad una baccellata di massa.
Guardate cos’è accaduto in questo turno elettorale a livello nazionale: il Movimento 5 Stelle che i raffinati politologi accreditavano di un’altra travolgente avanzata, della conquista di amministrazioni su amministrazioni è arrivato ovunque ultimo (tra i tre blocchi) non riuscendo a conquistare uno straccio di ballottaggio; il PDL che si diceva in fortissimo rilancio per l’azione politica del “genio” tornato in campo (con le senescenti garge sempre più colorite e gonfie) ha rimediato una delle peggiori “peste” degli ultimi 20 anni, un PD reduce da una serie di figure di merda senza precedenti, corre il rischio di fare cappotto vincendo in pratica ovunque si sia votato, e corre pure il rischio di eleggere a Roma un fior di Sindaco come Marino, roba che per ritrovarne uno della stessa statura politica e dello stesso spessore intellettuale, ci tocca tornare indietro fino a Giulio Carlo Argan o forse direttamente a Giulio Cesare.
Ovunque, ma con le dovute eccezioni, ed una di queste la si registra nel ridente comune di Rio Marina dove il PD è andato oltre il trilemma di Mario Mazzei e di Buzze ed infatti non ha vinto, non ha perso, e nemmeno ha pareggiato, riuscendo ad approdare ad un risultato metafisico.
Dopo tre turni elettorali in cui il centrodestra aveva vinto anzi stravinto, accacchinando (trad. rendendo in guisa di modesta deiezione) la concorrenza, in quella che fu una roccaforte rossa, il PD piaggese è riuscito finalmente a sbaragliare il campo avverso (stranamente rinforzato - cose riesi che sfuggono ai comuni mortali - da mezza lista del centrosinistra ultimo) in pratica senza muovere un dito, restandosene semplicemente a casina sua.
Visto che a Mortoferraio si vota presto e visto che aria tira nel PD ferajese .. quasi quasi ...