(premetto che il signor Matti-Materasso non è mio, ma passandoci davanti tutti i giorni, non ho saputo resistere al suo grido di disperazione amorosa)
Cara ESA
Sono Matty, il tuo materasso del cuore.
Il 17 agosto mi avevi dato appuntamento in fondo a via del Fosso, a Marciana, proprio vicino al montascale.
Avevi promesso che saresti passata, mi avresti caricato sul tuo roboante fuoristrada e saremmo fuggiti assieme per andare in un luogo in cui tutti gli esseri, anche i più diversi fra loro, trovano il proprio posto, e possono aspirare a una nuova vita.
Ti ho aspettato inutilmente, di giorno e di sera, sotto le stelle e sotto il sole cocente, ma tu, bella e crudele non ti sei fatta vedere.
Sono già passati 13 giorni e io ancora non mi rassegno. Il mio cuore a molle è spezzato!
Ho chiesto di te ai vigili urbani che parcheggiano proprio davanti al luogo del nostro appuntamento, ma mi hanno guardato con indifferenza, hanno alzato le spalle e se ne sono andati.
Ho chiesto al tuo collega, che spesso passa di qua, con il suo camioncino, ma alla mia implorazione ha risposto che non era affar suo se mi avevi abbandonato!
ESA, ho addirittura telefonato a ESA Elbana Servizi Ambientali, tuo posto di lavoro, per avere tue notizie, ma mi ha risposto una voce anonima, dicendomi freddamente che avrebbe fatto una segnalazione. Ho perfino pensato che tu avessi un altro, e che la mia tenerezza tu l’avessi scambiata per debolezza e avessi trovato un materasso più duro di me!
Sono preoccupato e fra poco credo che mi rivolgerò a “Chi l’ha visto”.
Ma io non ho perso le speranze.
ESA, amore mio, spero che domattina, quando aprirò gli occhi, tu sia qui, davanti a me, mi prenda e mi porti verso “l’Hotel Rifiuti ingombranti della’ Guatella”, di cui mi hanno parlato un gran bene. E là coroneremo il nostro sogno.
Ti aspetto.
Il tuo Materasso.
Janna Carioli