Il Responsabile dell'ASL, il Governatore della Regione Toscana, i Sindaci dell'Elba parlano, parlano (soprattutto di spartizione di cariche), ma agli Elbani non danno la cosa più importante della vita, cioè la tutela della salute, sancita dall'articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana, violando palesemente un diritto tanto da farci chiedere se ci siano state delle più o meno riscontrabili "omissioni di soccorso". disservizi, o addirittura reati, situazioni che comunque dovrebbero a mio avviso essere collettivamente denunciaei.
I cittadini hanno provato, sulla loro pelle, le gravissime deficienze relative al nostro ospedale. Un lungo elenco di servizi , meno o più importanti, ormai vengono demandati ad altri ospedali fuori della nostra Isola d'Elba e/o a pagamento presso studi medici privati.
Occorre che la popolazione si ribelli ad una sistuazione a mio parere indegna.
In alcuni comuni elbani le elezioni amministrative sono vicinissime.
Facciamo capire che non li voteremo più , finché non avremo un ospedale efficiente in tutti i reparti, che rispetti il nostro diritto alla salute, scrivendo sulla scheda "Servizio Sanitario Pubblico all'Ospedale dell'Isola d'Eba" o "Salute = Vita = Ospedale"
Luciana
Cara Luciana, come avrai avuto modo di vedere io pubblico tutto o quasi quello che viene scritto sulla sanità ma raramente (faremmo prima a dire mai) ne scrivo direttamente, e questo non perché (da ferajese mi capirai) ami fare "il gatto tra le botti", per opportunismo, ma perchè considerò la sanità una materia articolata e complessa che non conosco così approfonditamente da poter esprimere puntuali giudizi.
Certo ho avuto a che fare con i servizi sanitari all'Elba, erogati dentro e fuori dell'ospedale, in circostanze più o meno drammatiche e pure recentemente; personalmente, e per quel che vale il mio giudizio, mi sono imbattutto in persone professionalmente preparate, dedite al loro lavoro, e (cosa che non ho affatto riscontrato in nosocomi rinomati continentali) con un notevolissimo carico di umanità.
Ciò premesso chi ha avuto esperienze e soprattutto conoscenze di carenze diverse, fa benissimo a contestare e a protestare (ed ancor meglio ad articolare proposte migliorative realistiche e fattibili) sempre con il buon senso di chi sa che non sempre è esigibile la luna nel pozzo, in sanità quanto in ogni altro comparto della pubblica amministrazione.
E se si tratta di protestare, tenuto conto che ragioniamo di una cosa essenziale come la sanità, ogni forma di protesta civile, non violenta e che non infranga la legge è lecita, compreso l'astenzione dal voto o l'annullamento "motivato" della scheda, che è la via che proponi.
Però Luciana in tutta onestà non sono d'accordo con la tua iniziativa un po' per il vecchio principio che chi non vota delega agli altri di scegliere (perché comunque qualcuno sceglie) ed io non delego proprio nessuno a votare per me, inoltre non c'è una dimostrazione che sia una nella storia della nostra comunità che, con campagne più o meno partecipate di boicottaggio (eccezion fatta per i referendum ma là è diverso il meccanismo), si sia raggiunto lo scopo perseguito da un movimento.
Al contrario penso proprio che scegliendo di votare, se non chi è più vicino, chi almeno è meno lontano dal nostro sentire, da come la pensiamo, e facendogli (con la partecipazione di ogni giorno) chiaramente capire che il nostro voto è quanto mai condizionato, che si possono cogliere i migliori risultati.
Sono le regole di un antico gioco denominato "democrazia", che sarà anche pieno di difetti, ma non ne vedo spuntare all'orizzonte di migliori.
un abbraccio
sergio