Non tutte le giornate escono col buco.
Quella di oggi e' stata utilizzata ad accompagnare mia cugina al pronto soccorso di Portoferraio.( per fortuna me l'hanno poi restituita, dunque, lieto fine!).
Abituata al pronto soccorso di Bologna, in cui, quando vai, devi attrezzarti con viveri per tre giorni, taniche d'acqua, batterie di riserva del cellulare, e numero di "chi l'ha visto", perche' sai quando entri e non sai quando esci, qui sono rimasta davvero stupita per la rapidita', la cura e la competenza trovate. ( che unite alla gentilezza, sono cose che fanno la differenza!)
Nelle cinque ore in cui e' rimasta dentro, l'hanno rivoltata come un calzino e l'hanno rispedita fuori con una diagnosi precisa e competente.
Pur nella preoccupazione, una cosa buffa e' successa.
Dopo due orette, una infermiera esce con la testa nella sala d'aspetto dove mi trovavo in attesa e chiama
-"Signora Pinco Palla" ( nome della cugina)
Io, pensando che servisse la presenza del parente, per qualche comunicazione, mi sono fatta avanti e sono stata accompagnata nell'area RX, dove mi aspettava un medico che mi fa:
- Cosa indossa sotto?
Al che io, interdetta, mi sono chiesta che cavolo gliene potesse fregare che indossassi o meno il reggiseno...
Lui senza aspettare risposta, ha aggiunto:
- Ecco, si puo' spogliare qui...
Chiarito l'equivoco, ci siamo fatti una risata e siamo andati alla ricerca della cugina scomparsa, che era stata parcheggiata in una delle aree di controllo, l'abbiamo acchiappata per la collottola e portata sotto il macchinario.
Riflessione:
Magari l'ospedale di Portoferraio non sara' un hotel a 5 stelle per la degenza (questo non posso saperlo), ma per il pronto soccorso, tanto di cappello! Un presidio della sanita' pubblica che oggi ha funzionato bene.
Janna Carioli