Quando si parla di canile all'Elba lo scetticismo più che comprensibile è d'obbligo, visto che in un quarto di secolo i magnifici amministratori isolani, in concorso tra di loro, non sono stati, sullo specifico problema, capaci di cavare un ragno dal buco.
O meglio comuni ed enti sovraccomunali ed altri sono riusciti solo a farci riempire paginate di solenni quanto disattese promesse, di rassicurazioni, di progetti, e poi di baruffe ghiozzotte, di marce indietro, di notizie di finanziamenti pubblici e privati concessi e persi, di occasioni mancate.
Ricordiamo tanto per citarne una che più di 20 anni fa il primo (pagato) progetto che prevedeva la realizzazione del canile nella valle di San Martino, naufragò per l'opposizione della Soprintendenza non già per motivi strutturali, bensì acustici. I pur lontani, e attutiti dalla folta vegetazione, latrati dei cani in cattività, avrebbero infatti turbato irriverentemente la quiete napoleonica del luogo (!)
Ciò doverosamente premesso riportiamo testualmente un comunicato pervenutoci dal consigliere regionale della Lega Marco Landi, che recita:
“Il canile dell’Elba può diventare finalmente una realtà. Il presidente Giani si è impegnato a stanziare i fondi necessari alla prima variazione di bilancio”.
Così il consigliere regionale della Lega Marco Landi all’indomani dell’approvazione di un ordine del giorno a firma del Presidente della Giunta regionale della Toscana Eugenio Giani che prevede lo stanziamento di 600mila euro per la copertura dei costi necessari alla realizzazione di un canile sanitario, rifugio e gattile all’Isola d’Elba, con disposizione di servizio e infermeria 24 ore su 24 sette giorni su sette.
“Finalmente, dopo anni si sblocca un intervento di grande importanza per l’Elba. Grazie all’impegno del presidente Giani, la Regione integrerà il finanziamento stanziato dal Comune di Capoliveri raccogliendo le richieste dei cittadini e le sollecitazioni delle istituzioni locali, permettendo di portare a compimento un’opera tanto attesa”, conclude Landi.
Orbene, ricordando che già anni fa - come accennavamo - la Regione aveva stanziato una allora ingente somma allo scopo, per poi ritirarla per colpevole, pluriennale mancato utilizzo da parte di noi elbanesi, ci viene da ricordare l'antico tormentone di Nino Manfredi, che faceva ripetere ad un suo personaggio: "Fusse che fusse la volta bona!".
Comunque nel caso "fussimo" ancora tra i viventi, quando la epocale opera vedrà la luce (ragazzi non scherziamo, tutti sanno quali sono le difficoltà progettual-tecnico-realizzative di nientepopodimenoché un canile!), posando lo sguardo su quella meraviglia, dopo esserci dati la proverbiale "patta in capo", per rassicurarci dello stato di veglia, allora ci crederemo... (forse)