Massacrato a pugni calci bastonate colpito anche con una pentola e una valigia, rapinato, da agonizzante o già morto, di due "ricchezze": un cellulare ed un orologio.
La parabola della vita di Angelo Carugati si é chiusa in ferocia così, in un tugurio sotto le fortezze medicee.
Angelo è morto in modo atroce in una tana che aveva scelto per difendersi dal freddo, ma nella quale, nella notte di una Candelora, che resterà per sempre cerchiata di rosso sangue nella storia di questa comunità, aveva accolto due "amici" dopo aver cenato con loro, accettando pure che Mounir Ghallab dividesse per un po' il suo letto.
Si i processi non si fanno sui giornali, e tecnicamente il nord-africano, già autore di una bella serie di "imprese" a Portoferraio, è "solo" un indiziato di un reato, ma non si può omettere di raccontare quel che è accaduto dopo, a partire dalle 2.30 quando il Carugati ha invitato il Ghallab a lasciare il suo letto ed andare a dormire a casa sua.
A quanto si è saputo, è bastato questo per far scattare tutta l'aggressività del giovane, verso il suo più maturo conoscente, mentre la terza persona che si trovava nella stanza, a dormire su un divano, resasi conto della gravità della situazione usciva dalla stanza per cercare di mettersi in contatto con le forze dell'ordine, in probabile tragico ritardo, poiché la inconcepibile "mattanza" era cominciata se non sulla via di essere terminata.
All'arrivo dei Carabinieri e successivamente dei soccorritori nel locale contiguo al tunnel di Porta a terra c'era solo il cadavere di Angelo.
L' "indiziato" del brutale e fatale pestaggio, nel frattempo se ne era andato tranquillamente a dormire a casa sua a poche centinaia di metri dal luogo del massacro.
Lo hanno svegliato i Carabinieri che lo hanno trovato con l'orologio del morto al polso.
Se non lo avessero sequestrato (come prova) quell'orologio, avrebbe potuto aiutarlo a a contare il tempo che dovrà passare in regime di detenzione e che certamente non sarà breve.
In un colpo solo Mounir ha gettato alle ortiche due vite: la finora sciagurata sua, e quella di Angelo, uomo che ci descrivono tutti come un po' fragile ma buono incapace di fare del male.
(foto di Elba Press)