Lo posso dire: sono amico di Totti. Mi ci è voluto un po’ ma siamo diventati amici.
Totti è arrivato a La Marina che non avevamo ancora la pancetta che abbiamo ora. Un ragazzo con lo sguardo un po’ sperso e la passione per il calcio, anzi per la Roma, anzi per il capitano della Roma. Un tipo così particolare che si conquistò subito un soprannome ovvio: Totti e una stanza negli spogliatoi del Marciana Marina, a Ruotone, per passarci la notte e fare da guardiano il giorno.
Piano piano, giorno per giorno, è diventato un marinese tra i marinesi, conosce tutti e tutte, soprattutto le signore anziane alle quali fa servizi e porta le borse della spesa. Ma il vero business iniziale di Totti gliel’ha rovinato la raccolta differenziata porta a porta dell’ESA, perché prima rimediava soprattutto portando i sacchetti della spazzatura ai cassonetti.
Io a Totti però non piacevo: lo salutavo e lui non mi rispondeva, non mi dava confidenza, non ero nel suo giro fatto di calcio e sfottò nei bar. Probabilmente non si fidava.
Poi Marianne ha cominciato ad andare da Totti per lavoro, nella sua nuova casa in via Roma, e tra i due è nato un feeling – forse dovrei essere geloso – Marianne a volte lo sgrida e lo consiglia come farebbe una mamma o un’insegnante severa, Totti ubbidisce come farebbe un figliolo, a volte fa finta, come farebbe uno scolaro.
Poi, un giorno Totti è venuto a prendere il caffè – una macchinetta di caffè con un generoso schizzo di latte e un cucchiaino di zucchero (due se non c’è Marianne) - a casa nostra, a San Francesco. E da qual giorno è stato un appuntamento fisso. Con la pioggia e il sole, la mattina presto, arriva Totti e mi informa e si informa sui risultati del campionato, d’estate sul calciomercato.
L’amicizia con Totti è stata facilitata dal fatto che io non sono juventino: lui, in un paese dove i romanisti si contano sulla punta delle dita, è solidale con chiunque non sia bianconero – e naturalmente non sia Laziale, ma i laziali a La Marina scarseggiano più dei romanisti – e con me che sono tiepidamente fiorentino condivide l’interminabile attesa di uno scudetto. Totti mi dice: siamo circondati da juventini. Ed è vero.
Totti arriva la mattina presto (a volte troppo presto), beve la sua tazza di caffè col latte e mi racconta i risultati delle partite, mi dice chi ha segnato (spesso calciatori che io non mai sentito nemmeno nominare) e se la partita c’è stata tardi, sono io a cercare i risultati e vediamo i goal al computer. Totti ascolta le partite alla radio e ne guarda qualcuna in TV.
Totti ha amici appassionati di calcio come lui. A volte Totti vince una scommessa sulla quale puntano solo gli altri. A volte i suoi amici più giovani lo usano come un talismano per vincere. Pizza e televisione e Totti è felice, anche se a vedere la partita c’è qualche juventino. Totti sta simpatico a tutti, anche ai juventini.
Totti mi ha fatto riscoprire il calcio: è come se dovessi prepararmi quasi ogni giorno per l’interrogazione mattutina su campionato e coppe e lui è il mio strano professore romanista che sa a memoria nomi stranieri.
Totti sogna di ritornare ad Arezzo dove ha lavorato, ogni tanto ci prova ma poi non ci va.
Totti è convinto sempre che la Roma compri giocatori fortissimi, anche quando sono sconosciuti. Anche se poi non segneranno nemmeno un goal o faranno un’autorete impossibile e determinante. Totti stravede per Mourinho, almeno finché sarà allenatore della Roma.
Per Totti il tempo scorre in un’altra maniera – come per i gatti, i cani e i bimbi - quando c’è il campionato il tempo è veloce, quando gioca la Roma è velocissimo, l’estate è lentissima: per lui giugno è già durato quanto due mesi, e teme che luglio e agosto dureranno 4 mesi come successe, assicura, nel 2022.
L’estate per Totti non finisce mai. Poi finalmente arriva l’autunno e dopo, in un attimo, arriva Natale, Capodanno e c’è il girone di ritorno.
Senza calcio – senza il campionato di calcio perché la Nazionale non gli interessa più di tanto – il tempo per Totti rallenta, si dilata, si surriscalda. Poi arriva settembre, la magica Roma rientra in campo e tutto riprende il suo corso e la Terra ritorna a girare intorno al sole alla velocità normale, ma accelerando un po’ a ogni partita di campionato e a ogni turno di coppe.
A Totti piace la mia gatta Ciccia e a Ciccia piace Totti ed è strano, perché Ciccia ci prova con tutti, ma poi dà davvero confidenza solo a chi le dà da mangiare e Totti le dà solo qualche carezza.
Totti si chiama Sergio ed è mio amico.
Umberto