Signor sedicente Marco Sol-la-pi (lei che ricerca su google si accorgerà di essere un portatore unico di un tal cognome), certo è che il suo zelante interesse “storico”, non è supportato da sufficiente rigore disciplinare, e soprattutto è certo che lei non sia stato molto felice nella scelta delle sue fonti informative.
Tanto è che l’analisi che ci ammannisce è zeppa di quelle che noi ruspanti selvaggi elbanesi potremmo definire, più che imprecisioni o falsità, “autentiche favate”.
Punto 1°:
Ci sono un po’ troppi “Giovanni Muti”che spuntano nel suo elaborato: uno è l’impagabile (si fa per dire) autore della prosa del 2001, noto elboduemilo, capo indiscusso di un movimento che, se non fossero state rimosse, poteva tenere un’assemblea – come avrebbe detto Fortebraccio - in una cabina telefonica; l’altro è l’attuale vice-sindaco di Rio Marina neo-renziano o proto-rottamatore. Ci mancava soltanto, per incasinarsi ancora di più, che coinvolgesse nel suo zuppone anche il 3° Giovanni Muti, quello campese, noto anche come “Attila”, anche lui a suo modo “rottamatore politico”, meno antipatico ma ugualmente antiparco come il primo, ma è ancora in tempo.
Punto 2°
La ricostruzione della parabola di “Alternativa Democratica” (così si chiamò il gruppo, costituito peraltro da un nutrito numero di persone, che si staccò il 9 aprile 1973 dalla D.C.) e delle vicende interne del P.C.I., che lei ci “rivoga” in seconda battuta, è tutto un autentico vaneggiamento di un esegeta bilioso che non è mai stato protagonista degli eventi in parola.
Punto 3°
Non rispondo per gli altri ma posso assicurare che le variazioni del mio aspetto non hanno mai avuto una valenza di testimonianza politica, la presenza o meno di barba sulle mie guance è sempre stata eminentemente dettata dalla pigrizia di radersi più o meno accentuata nel periodo, vero è che a lungo (per anni) ho portato i baffi per nascondere una fastidiosissima piaga che mi si era formata nel punto di congiunzione delle labbra. Soddisfatto? Vuole avere altre informazioni pilifere sulla mia persona o saranno cazzacci miei ?
Punto 4°
A spingere perché Alternativa Democratica entrasse nel PCI, dopo il ’75, fu soprattutto la allora Federazione Livornese (in tempi di compromesso storico faceva ombra un gruppo di dissidenti cattolici alternativi) le persone del PCI che lei rappresenta - in una cronaca-barzelletta - baffute, operaiste, e graniticamente unite, ebbero, diversissimi atteggiamenti su queste “pressioni”, chi le scrive ad esempio non era per nulla d’accordo nell’accelerare un processo che avrebbe potuto compiersi in tempi diversi, non perché lo preoccupasse la “contaminazione”, ma perché pensava che la forzatura avrebbe allontanato (come accadde) potenziali interlocutori e indebolito nel suo complesso il centrosinistra portoferraiese (ed al turno elettorale successivo vincemmo, infatti, ma in discesa di consensi).
Punto 5°
Negli anni ’70 di "rottamazioni" nel PCI elbano non ve ne furono proprio, entrarono sì tanti ragazzi molto brillanti (Zini, Magnani, Mazzantini, Schezzini, Palombo solo per citarne alcuni) ma nessuno con la spocchia e la prosopopea del rottamatore (termine maleducato, anzi orrendo quando si riferisce alle persone).
Punto 6°
In quegli anni era in atto un confronto (democratico) così serrato all’interno del PCI elbano, e su questioni importanti, che è stupidamente caricaturale rappresentare Alessi ed Antonini, Colli e Rossi, e ci aggiungo Coluccia e l’allora giovane Marchetti, Gasparri e Pellegrini come parti uguali ed equivalenti di un cieco monolite, e chi all’epoca ha avuto una minima reale frequentazione del PCI potrebbe ampiamente confermarglielo.
Quello era un partito serio, dove personaggi come gli ultimi alla guida della sedicente sinistra portoferraiese o qualche suo informatore principe foulardizzato, sarebbero “durati” quanto uno sbadiglio d’asino, ammesso che fossero riusciti ad entrarci. Circa il mio “operaismo” poi la assicuro che non ne posso essere tacciato, pur essendo di schiatta operaia, pur essendo stato “operaio” per alcuni brevi tratti della mia vita e pur restando, a differenza di Renzi, sempre con gli operai e mai con i Marchionne.
Punto 7°
Giovanni Frangioni all’epoca si dedicava eminentemente al calcio, non mi pare avesse particolari interessi politici e/o sindacali, sicuramente non aveva alcun ruolo nel PCI.
Ciò detto faccio finta di crederla davvero un turista storico-elbomane e, soprattutto per non tediare ulteriormente i nostri lettori la termino qui, invitandola a godersi l’Elba senza discettare di antichi eventi di cui o non sa palesemente un cazzo o fornisce volutamente ricostruzioni demenziali, sollevandola al contempo pure dall’incombenza di una ulteriore replica, poiché “Quandoque bonus dormitat Homerus”, ma di certo questa redazione non si fa fregare due volte di fila dallo stesso travestito. A non rileggerla (almeno qui).