Ieri sera ho sperimentato sulla mia pelle, meglio quella della nostra gattina, la mancanza di un veterinario di turno sull'Isola d'Elba. La zampina di Minù (5 mesi e 1,5 kg), punta da qualche insetto, forse un calabrone, era diventata il doppio del normale. Alle 10 di sera ho provato a fare un paio di telefonate a due veterinari, ovviamente senza risultato.
Ho quindi telefonato alla clinica veterinaria di Ivrea, di cui siamo clienti, aperta 24 ore su 24 ed il veterinario di turno mi ha risolto il problema.
La morale? E' l'ennesima conferma dell'incapacità dei politici passati ed attuali di portare il territorio ad un livello accettabile di civiltà. Incapaci di distinguere il bello dal brutto, cemento docet; incapaci di trovare soluzioni di sviluppo; incapaci di garantire una gestione dei rifiuti efficiente; incapaci di assicurare livelli minimi di assistenza per bestie e per persone. Però sono stati capaci di incamerarsi le sovvenzioni avute per la costruzione del canile comprensoriale.
Questa banda avrebbe avuto anche la pretesa di fare un comune unico, magari con alla testa uno di loro!
E' urgente una pulizia profonda, con un ricambio generazionale e al di fuori degli attuali schemi politici.
Ivano Arrighi
Gentile Signor Arrighi
Siamo abbastanza d'accordo con la sostanza di alcune delle sue affermazioni, se non con i toni, che immaginiamo influenzati anche dall'essere stato toccato direttamente dalla vicenda, e comunque, vista la nostra storia ed il nostro oggi, non crediamo che nessuno possa accusarci di aver assolto al ruolo di "trombettieri delle loro maestà", visto che questo organo di informazione, più di ogni altro, nei suoi dodici anni di vita, ha formulato critiche (pure pesanti) nei confronti delle passate ed attuali amministrazioni di ogni schieramento, sorretto da una "filosofia" secondo la quale l'informazione, se vuole essere realmente libera, ha il dovere anche di rappresentare la cittadinanza nel ruolo del controllo, del fare le pulci a chi amministra, qualsiasi sia la sua collocazione politica.
Ciò premesso - non se ne abbia - troviamo del tutto improprio (ed anche molto incoerente) la sua affermazione: "Questa banda avrebbe avuto anche la pretesa di fare un comune unico, magari con alla testa uno di loro!" prima di tutto perché la maggioranza dei tromboni, pifferi, e grancasse della supposta banda suonava la (trionfante) "Sinfonia degli otto pollai", e poi perché se c'è una vicenda emblematica della idiozia della frammentazione ebana e della sua inconcludenza amministrativa, sono proprio i servizi erogati alle creature non umane viventi su questa isola, a partire proprio dalla vicenda del canile che lei cita.
Lo ha deciso il popolo sovrano il mantenimento dello "status quo" con un voto (a nostro fallibile parere) espresso più con le appasionate viscere paesane che con la razionale testa comprensoriale; un voto che rispettiamo comunque anche se (restando in tema di apparati escretori) spesso ad esamionare a posteriori la storia grande e piccola il termine "sovrano" sembrerebbe avere un etimo non classico e convenzionale e significare "sul culo".
Beh, Arrighi, oltre alla solidarietà alla sua gatta, nel caso - come sembrerebbe - che lei abbia votato per gli otto pollai, quello che ci verrebbe da esprimerle in chiusura è il più classico dei "L'hai voluta la bicicletta? ora pedala!"