Qualcuno sentiva la mancanza di Violante? Silenzio.
Eppure lui c’è, saggiamente appisolato. Di solito dorme, così serenamente da sembrare sapiente. Ha avuto addirittura la patente da Napolitano, è saggio col certificato e a questo punto il suo futuro poteva sembrare risolto. Si contava dormisse a lungo. Ma l’uomo non è così sereno come sembra. Un intimo travaglio lo perseguita. Preda di una rarissima sindrome, come se non digerisse i peperoni, ogni tanto si sveglia di soprassalto e di soprassalto straparla.
Già era accaduto nel 2002 quando, convinto di essersi alzato un attimo per andare in bagno e pensandolo occupato dall’on. Anedda (pdl), per farlo sbrigare, gli ricordò il patto sciagurato che nel lontano 1994 l’allora pds aveva stretto con il suo capo. Purtroppo invece che davanti alla porta del gabinetto era alla Camera dei Deputati.
Così è successo ancora una volta. Vittima di un incubo premonitorio, il 21 maggio scorso, con la bocca un po’ impastata dichiara, a proposito dell’ineggibiltà di SB “Per tre o quattro volte, nelle passate legislature, il centrosinistra ha votato in un certo modo (a favore di SB infischiandosene della legge sull’ineleggibilità dei concessionari pubblici – ndr -). Se non ci sono fatti nuovi non vedo perché dovremmo cambiare questa scelta”. Poi si rigira, il respiro si fa regolare.
Neanche due mesi dopo il fatto nuovo arriva. Il perseguitato diventa pregiudicato. La Corte di Cassazione conferma definitivamente la condanna per frode fiscale. Sarebbero bazzecole se una legge impensabile in un paese corrotto come il nostro, votata in un momento di distrazione sia dal partito di Luciano che da quello dell’ex perseguitato non prevedesse per i condannati a più di un paio d’annetti la decadenza dalle cariche elettive e/o di Governo.
Stavolta è un ciclone. Non solo si sveglia ma addirittura si alza dal letto. Dopo un buon quarto d’ora di turbinosa insonnia mette insieme quanto segue “Noi siamo legalitari e la legalità comprende il diritto di difesa che va pienamente garantito, in questo come in qualsiasi altro caso“ (intervista al Corriere della Sera del 26 agosto). Risultano vani tutti i tentativi di ricordargli che essendo la condanna definitiva il diritto di difesa è già stato amplissimamente esercitato in tutti i gradi di giudizio. Sorridente, è di nuovo assopito.