Perché a quest'ora strana di questo strano 30 Ottobre 2023, posto questa foto di una lontanissima serata alla Grotta Azzurra dove l'Elba Rugby organizzò una festa? Non la pubblico perché improvvisamente mi è preso un attacco forte di nostalgia, perché il mondo sta andando a rotoli e allora per difendermi mi rifugio nel passato o perché mi andava di pubblicarla un'altra volta, dopo che qualche anno fa già l'avevo pubblicata.
Pur contento di ritrovarci tutti i compagni di squadra e gli amici di un tempo, specialmente Arnaldo che da qualche anno non è più con noi, a dire la verità l'ho cercata perché sapevo che ci avrei ritrovato Domenico "Il Corsi", quello con la giacca con il bavero rosso, accosciato tra Marco "il Diony" e Massimiliano, davanti a Piero. Domenico era un mio coetaneo che una brutta malattia si portò via quando era appena ventenne, giù di lì o forse neppure ventenne, non ricordo bene.
Oltre che al Rugby e a giro nelle nostre scorribande di quel periodo, ci ritrovavamo anche al Grigolo, per i nostri allenamenti di voga, non mi viene, se sull'armo della Lega Navale o su quello del Grigolo, che il mi' babbo fondò in quel periodo.
Domenico era buono e di corporatura robusta come i suoi cugini, i corsi "Bastiani" per intendersi. Non per nulla a quei tempi Massimo, il fratello di Carlo, mise su una palestra per gli amici proprio lì sotto al Brunello, dove io e Domenico andavamo per cercare di ingrossare un po', siccome eravamo piccini, ma soprattutto per stare in compagnia e farsi due risate con Massimo e Carlo, che a quei tempi per cambiare una ruota alla macchina la sospendevano di peso senza bisogno del cric.
Domenico era buono, grosso di costituzione, non grasso, e animato da quell'orgoglio bonario degli isolani degli altri tempi, insomma si capiva bene che era parente dei "Bastiani".
Quando si ammalò, mi ritorna in mente che affrontò il suo Calvario all'ospedale di Parma facendoci sapere che voleva che nessuno di noi lo andasse a trovare. Sua mamma Rita, originaria di San Piero, per anni, finché ce la faceva, bello o brutto tempo che fosse, da ultimo anche da sola, dopo che il su marito Marcello aveva raggiunto Domenico, ogni giorno scendeva dal Brunello e s'incamminava verso il cimitero dei Bianchi. Non andavo a trovarla tanto spesso e non da subito, ma da qualche anno, almeno due volte a stagione, ovvero quando arrivavo a Portoferraio e prima di ripartire per andare a svernare in quel di Siena, andavo da lei. Mi colpivano la sua lucidità e la sua memoria, fortissime nonostante l'età e i vari acciacchi a questa collegati. La sua casa é piena di foto di Domenico al rugby e con gli amici. Di Rita mi aveva colpito molto anche il suo carattere forte e fiero che io ho sempre collegato a quello di Domenico e al fatto che era una donna di San Piero, un'isolana granitica.
Oggi Rita è partita dall'ospedale di Portoferraio per andare da Domenico e io sono contento per lei e per il su figliolo.
Fai buon viaggio Rita, abbraccia Domenico anche per me e salutami Marcello! Un Grazie speciale a Francesca e a Daniele che in tutti questi anni hanno badato a Rita facendola sentire meno sola e alleviandole quel forte dolore che con idignità e forza d'animo si portava dentro da quasi quarant'anni!
Michel Donati