Gentile Francesco, da portoferraiese, ricordo che ormai una trentina d'anni fa, c'era il gestore di un noto bar del centro che sulle comande ai tavoli, faceva aggiungere una R quando si trattava di clienti portoferraiesi, abituali del bar.
Questa iniziativa portava ad un conto un po' più leggero al momento del pagamento, riconoscendo il valore di un cliente che nell'arco dell'anno ci si recava molte volte.
Si trattava di una iniziativa commerciale; di una concessione ai residenti e non un diritto. Ma a nessuno sarebbe mai venuto in mente, in virtù di ciò, di pretendere il tavolo libero in qualità di residente...
Forse non sarà un paragone perfetto ma è quello che mi ha fatto venire in mente la sua richiesta.
C'è una sola compagnia di navigazione che riceve un contributo per fare la tariffa residente. Le altre non sarebbero obbligate a farla e se lo fanno è per un occhio di riguardo nei confronti dei residenti, che in certi periodi dell'anno si trasforma in peso.
Da qui a pretendere che la compagnia riservi dei posti ai residenti, obbligandola a rimettere soldi mi pare un po' eccessivo.
Il mio parere da elbano parecchio viaggiante (e che disagi ne subisce settimanalmente) è che sarebbe più opportuno rivolgere determinate pretese a chi per contratto è investito di tale dovere, anzi, probabilmente sarebbe opportuno rivolgerle alla Regione Toscana, in modo che lo preveda in modo chiaro e regolamentato, nel futuro bando, indipendentemente dal fatto che gli Obblighi di Servizio Pubblico siano orizzontali, verticali o di traverso...
R.R.