Certo che a leggere le cronache delle ultime ore parrebbe proprio che la denatalità, che affligge quel paese di e da vecchi che è la QUASI RSA ITALIA, piena di vetusti, incapaci, patetici vanesi che tengono con due mani le leve dei comandi, per contrastare il Parkinson che si profila, affligga in maniera più blanda l'isoletta verde&blu.
Insieme ai mefitici, inutili, pericolosi e dispendiosi "botti", che un paese civile dovrebbe vietare (almeno all'uso incontrollato e privato), il "botto" felice lo ha fatto la corta ma significativa raffica di nascite che abbiamo registrato.
Tutte brave le mamme, tutti belli e portatori di un filo di speranza e felicità i nuovi elbani; quelli/e con nomi casarecci e quelli con nomi esotici.
Però.
Però una menzione speciale se la merita Nina, la prima della classe 2025, con quel nome dolce ed essenziale che qualcuno suoi dei cari - in vacanza - per festeggiarla, ha tracciato a lettere grandi sulla sabbia del "mare d'inverno" del litorale un'isola lontana.
Quanto di più eterno (il mare) cancellerà presto quanto di più effimero (una scritta sulla sabbia), ma Nina (insieme ai suoi coetanei/e) percorrerà a lungo le terre e le onde del mondo.
Il compito/augurio che le affidiamo è quello di voler bene al pianeta ed a tutti i lembi di terra che sorgono dalle acque, ben compresa quest'isola piccina-piccina-picciò.
Che siano Nina&C molto più pacifici, solidali e rispettosi di quanto siamo riusciti ad essere noi vecchi.