Ieri, 9 novembre, in Germania è stata ricordata la Notte dei Cristalli. Nel 1938, in Germania, la notte del 9 novembre vide il culmine del pogrom antiebraico iniziato il 7 che portò alla prima deportazione di massa – circa 30.000 – degli ebrei nei campi di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen.
Centinaia di sinagoghe furono incendiate e distrutte.
Oltre settemila negozi e appartamenti appartenenti a famiglie ebraiche saccheggiati e vandalizzati.
I nazisti la chiameranno Kristallnacht proprio per le migliaia di vetrine frantumate.
Circa cento ebrei, secondo i dati ufficiali, furono linciati a morte, le autorità non contabilizzarono gli altri morti, le bastonature, le sevizie, gli stupri.
Nessuno fra i vandali, gli assassini, gli incendiari venne processato.
Le stesse comunità ebraiche tedesche vennero obbligate a rimborsare il controvalore economico dei danni arrecati dagli assalitori.
Nessun paese ruppe le relazioni diplomatiche con la Germania. Quasi nessun paese accettò di accogliere i quattrocentomila ebrei tedeschi che chiedevano di emigrare.
Per gli ebrei, e con essi gli zingari, gli omosessuali, i portatori di handicap fisici o mentali, i disadattati, gli antisociali, la soluzione finale era all’orizzonte.
Qualche giorno fa una miliardaria cacca di mosca si è permessa di paragonare la sua famiglia a quelle che subirono quel tale cumulo di nefandezze.
Ma, voi che l’avete a lungo sostenuto, davvero pensate di sostenerlo ancora?