Carissimi Roberto (Gargiulo) e Sergio (Rossi),
Ho letto con parecchio interesse la proposta del futuro sceriffo del Bucine (da pronunciarsi, ovviamente, “biusàin”) per l’annessione della Island of Elba come 51° Stato degli Statunìti trumpiani al posto del Canada, o della Groenlandia, con relativa costruzione di un auspicatissimo tunnel da Plummet (Piombino) a Cabletown (Cavo), con annessa autostrada a sei corsie munite di uscite per Bath Beach – Pine Point (Bagnaia – Punta Pina), Shitsand (Straccoligno) e The Caves (Le Grotte). La base navale a Little Lagoon (Laconella) e quella sommergibilistica a Fonzie (oh, yeeeah!), gli sceriffi di Drystones (Seccheto), Dark Valley (Vallebuia) e Markville Peak (Marciana Alta), il Fire Department di Iron Harbor e l’FBI con base a Proculus Beach fanno intravedere scenari fino a ieri impensabili ed affascinanti, ben superiori ai progetti di The Donald per la Riviera di Gaza; senza contare che Markville-on-the-Sea (Marciana Marina) potrebbe finalmente essere la location più adatta per autentici telefilm polizieschi americani con inseguimenti su e giù per il Mount Peron e sparatorie fatte ammodino, fino al Pauline’s Rock e a Little Phoenix (Fenicetta), e non più per “Barlumi” fatti in casa coi vecchietti che bevono gli sprizzini del Penny Market.
Va da sé che anche la risposta di Sergio Rossi è degna del massimo interesse, pur non manifestando accordo con la modest proposal gargiuliana. Debbo dire che le motivazioni di tale disaccordo sono in larga parte condivisibili, ivi compresa quella d’essere costretti a preferire, come ultimo baluardo o quasi di decenza politica, un ottantenne democristiano di lungo corso e di vecchio stampo. A questo siamo ridotti noialtri, che, un tempo, eravamo disperatamente convinti di morire democristiani, e lo enunciavamo desolati a ogni pie’ sospinto: “moriremo democristiani!”. Ohimé, ora ci moriremmo ben volentieri, e mentre lo scrivo mi metto le mani nei capelli. Moriremmo anche con Fanfani, con Malagodi, con Spadolini, Nicolazzi e Renato Altissimo, piuttosto che con questi qua d’ora. Mala tempora currunt.
A mio ancor più modesto e financo trascurabile parere, il vero problema è che gli Elbanesi si crogiolano troppo nella loro “piccolezza”. E l’Elba è piccola, un isolotto in mezzo al mare, uno “Scoglio”… Va bene, d’accordo; ma non dobbiamo nemmeno scordarci che l’Elba, e non il Wisconsin o l’Oregon, è nominata nell’Eneide di Virgilio coi suoi trecento forti guerrieri. E che l’Elba ha seriamente rischiato di divenire un Impero in piena regola, mica noccioline! Se solo quella fava lessa di Napoleone non avesse scelto di tornare in Francia per poi andare a impantanarsi a Waterloo (dove, peraltro, pare che la prima a beccarsi una pallottola e rendere l’anima a Dio fu una cuoca sanpierese) e finire i suoi giorni prigioniero su un’altra isoletta un po’ più lontana da Piombino e dalla natia Corsica…
Insomma, per tagliar corto: gli Elbanesi saranno piccini picciò e scoglionati (cioè nati su uno scoglio) ma hanno una grande storia e dovrebbero abituarsi, finalmente, a pensare un po’ in grande. Altro che MAGA: io sogno e propugno il MEGA, Make Elba Great Again. Annessione? 51° stato USA? No davvero. Io propongo invece che sia l’Elba ad annettere, come secondo stato (o seconda Ape; la terza potrebbe essere la provincia di Grosseto che piace tanto al sindaco di Piombino), gli interi ex-”Stati Uniti d’America”, con tanto di “White House” trasferita alla villa napoleonica di St. Martin ed il Congresso sistemato onorevolmente nella Cookies Factory (Biscotteria). Con il Pentagono laddove sorgerà il dissalatore di Mola, che dal progetto un po’ gli somiglia vagamente, e il Grattacielo di Iron Harbor a far da preda per gli aeroplani di Osama Bin Laden, formando così il Ground Zero Spaccato. “MEGA”, del resto, significa di per sé “grande”, in greco. Nella Federal Prison di Big Long Harbor (Portolongone), albornoziana fortezza antica ed inespugnabile quanto e più di Alcatraz, troverebbero posto frotte di evasori fiscali e di cinghiali, mentre il St. Rock Central Hospital fungerebbe da punto di riferimento per la ricerca medica a livello mondiale, sfornando Premi Nobel più di quanto il Mulino Bianco sforni Macine e Tarallucci. Al momento delle elezioni quadriennali, precedute da tutto un biribissaio di caucuses, primarie, conventions e altre fregnacce incomprensibili ai più, il candidato dell’Iron Harbor Coffee Party (mica si penserà che si voglia mantenere il Boston Tea Party, no?) potrà finalmente illustrare alla popolazione i suoi grandi progetti.
Insomma, come dire: la strada è tracciata. Potrà forse spaventare, ma il pensiero del nuovo Aeroporto Internazionale “Pippo Chènnedi” di Pile’s Plain (con collegamenti giornalieri verso New York, Londra, Tokyo, Pyongyang e Rio -De Janeiro, non Marina- al posto di Firenze Peretola) dovrebbe convincere anche i più restii. E che dire dei collegamenti marittimi transoceanici che farebbero di Iron Harbor uno scalo di livello planetario? E di Miami Beach ridotta a una spiaggetta per famigliuole della piccola borghesia, mentre la fulgida Cabbage Beach (Cavoli) ne prenderebbe il posto tra il jet-set internazionale e Barbados sarebbe sostituita da Barbatoja…? Vogliamo considerare la fondazione di un’Università a St. Hilary Clinton e di un papato a St. Peter-on-Field? L’Audace che vince la Champions’ League e l’Elba Rugby protagonista del Superbowl…? E stratosferiche pompe idrovore pronte ad affrontare cicloni tropicali che, naturalmente, con il MEGA si trasferirebbero all’Elba al posto dei modestissimi nubifragi che a New Orleans sarebbero considerati caatìne, poco più che du’ gocce d’acqua…?
Insomma, caro Gargiulo, caro Rossi: passate anche voi dalla parte del MEGA. Ho già pronto anche l’inno, che fa così: “Eta jest nash pasliedny i reshitielni bòi, s Internazionalam vasprianet rod liudskòi!” Per gli Statunìti dell’Elba, per un grande futuro imperiale! Per la trasformazione di Elbareport nell’Elba York Times o nell’Elbanton Post! E a Trampe ni si càa ner ciuffo!
Post Scriptum. Cerco urgentemente una ditta elbana che produca cappellini con la scritta “Make Elba Great Again” ed altri gàggezz. Per il pagamento rivolgersi a Elon Musk.
Riccardo Venturi