Sono mesi che all' Elba tutti si lamentano per la cattiva distribuzione della posta. Ieri mattina nella mia cassetta ho trovato questo, vedi foto accanto.
Si tratta di un cartoncino 22x22 cm. e del peso di quasi un etto, dove si pubblicizza un loro prodotto. Sul davanti c'è quello che vedete, sul retro un fondale tutto blu con al centro, scritto molto piccolo in bianco, "Poste Italiane".
Moltiplicate il suo peso per migliaia di pezzi e pensate un attimo al suo smaltimento come rifiuto.
Ma non bastava un semplice foglio di carta con la stessa immagine ma 100 volte più leggero?
Attilio Gavassa
Sempre a fare il criticone Attilio, ma scusa non si dice "fare e disfare è tutto un lavorare" ? Pensa a quanto lavoro c'è dietro questa magnifica operazione che tu svilisci col tuo solito spirito caustico. Pensa alla occupazione procurata ai tre modelli stupefatti (in particolare al primo, che in precedenza può aver posato solo per un testo darwiniano sull'evoluzione della specie), pensa ai creativi, ai fotografi, ai grafici, ai tipografi, agli operatori delle cartiere, ai trasportatori ed ai distributori, e pensa, proprio come indichi proprio tu a quanto ci sarà da fare per smaltire i residui di questa elegantissima campagna pubblicitaria. Il particolare che a pagarla saranno i cittadini (cioè "noios" avrebbe detto Totò) mi pare del tutto trascurabile.
Tutto ciò senza contare il tormento dirigenziale di chi si è inventato la campagna promozionale, il lavorio estenuante delle meningi di chi si può gloriare dell'input, che sicuramente fa parte di quella schiera di eroi che per 200.000 euro appena all'anno (come i dirigenti di Poste e Postecom) lavorano inde-fessamente.
Anzi mi piacerebbe pensare che ad idearla sia stato un giovane dirigente di belle speranze, un ultimo acquisto settembrino del gigante postale, come ad esempio Alessandro Alfano (del tutto casualmente fratello del più noto Angelino), assunto cotto e mangiato, senza le lungaggini burocratiche da prima Repubblica definite "concorsi", evidentemente per "chiara fama".
Una bella soddisfazione per tutti anche per i cittadini pensionati che alle Poste si recano periodicamente a riscuotere pensioni da "chiara fame"