Quando un nostro concittadino, nei confronti del quale sono stati formulate pesanti accuse, viene riconosciuto innocente dalla Magistratura, dobbiamo comunque rallegrarci, anche se non ci è amico e perfino se noi stessi avevamo nutrito dubbi sulla sua condotta, perché un’assoluzione è un valore aggiunto alla rispettabilità della comunità in cui viviamo.
Ma quando accade che sia restituito l’onore di una persona che ci è amica e che gode della nostra stima, è lecito andare oltre la normale soddisfazione.
Il fatto: la Seconda sezione penale della Corte di Appello di Firenze ha assolto la commercialista elbana Manuela Cavallin dal reato di usura, cancellando la pesante condanna detentiva inflittagli in primo grado (2 anni e 6 mesi), per non sussistenza dei fatti contestati. La Cavallin, che era assistita dagli Avvocati Francesca Iovine e Marco Talini, ha ottenuto anche la revoca delle “statuizioni” verso i due che avevano denunciato di essere vittime della (inesistente) usura e verso un’associazione anti-usura costituitasi parte civile, che erano state fissate provvisionalmente in 10.000 euro per ciascun soggetto.
Ricordiamo che in occasione della denuncia e della condanna, eventi che solitamente non siamo usi commentare, esprimemmo tutte le nostre perplessità, sulla reale possibilità che una persona per noi di specchiata onestà come Manuela, potesse essersi macchiata di un crimine tanto odioso, il nostro ideale abbraccio di conforto di allora è diventato oggi un abbraccio liberatorio. Ciao Manu