Solo coloro che erano adolescenti o giù di lì una trentina di anni fa e che si dimenavano ascoltando le canzoni (all’epoca stupidotte) di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, si ricorderanno forse di un “capolavoro musicale” il cui titolo (1, 2, 3… CASINO!) ben si presterebbe a definire in estrema sintesi quanto sta accadendo in questa campagna elettorale portoferraiese.
Noi che siamo appena un po’ più giovani di Bosi (e quindi abbiamo una quasi veneranda età) e che di conseguenza di “Battaglie della Biscotteria” ne abbiamo viste oltre una decina, un tale disarticolato andirivieni, di una simile “quadriglia” di passi avanti, soste strategiche, passi di lato, passi indietro e cambi di fronte, non abbiamo memoria.
Qualche problemino ce l’ha il centrosinistra, nonostante che PD e SEL abbiano da più di un mese scelto Cosetta Pellegrini, un gruppo di autosospesi da SEL ha infatti dato vita ad un nuovo soggetto politico che si è presentato con un documento nel quale, molto amabilmente, si dà di arroganti, ricattatori privi di idee a quanti, tra i loro ex-sodali, non hanno ritenuto irrinunciabile che il Sindaco uscente di Rio Elba facesse parte della nuova compagine di governo ferajese.
A questo nuovo scontento dei vecchi ex-militanti di SEL potrebbe saldarsi il vecchio scontento dei giovani Scoglio Attivi (cioè della parte del gruppo orientata a scendere in campo) ne potrebbe scaturire (ma è solo una nostra ipotesi) un clima favorevole per la nascita di una lista destinata probabilmente a scontrarsi con M5S per la conquista di una rappresentanza in Consiglio.
Ma tutto ciò è acqua fresca se si confronta con quanto accade a destra dove tutti si danno legnate di santa o dannata ragione.
Fino a qualche giorno fa i tre candidati sembravano (per tornare agli anni 80) le Tre Sorelle Bandiera de l’Altra Domenica di Arbore che cantavano “Fatti più in là” disputandosi a culate il centro della scena.
Lanera fratello d’Italia diceva che se non gli facevano fare il sindaco faceva la sua lista, Marini diceva a Ferrari: si fa la lista insieme se io faccio il sindaco e te il vice, invece il Ferrari diceva a Marini si fa la lista insieme se IO faccio il sindaco e te il vice.
A quel punto qualcuno incominciava a vagheggiare la discesa in campo di un “padre nobile” pret-a-porter buono per tutte le stagioni e tutti i comuni. Ma Francesco Bosi come la fanciulla mozartiana nicchiava cantando: “Vorrei e non vorrei… mi batte forte il cuore”.
Tutto ciò premesso siamo agli ultimi giorni quando arriva (anche per i buoni uffici di Barbetti) l’investitura di Ferrari da parte di Forza Italia conferita nientemeno che da Altero Matteoli pirsunalmente di pirsuna; salgono le azioni di Ferrari, Marini pare destinato a fare (l’assonante) fine del proverbiale Gargiulo.
Ma qualche ora fa, colpo di scena: in uno slancio di generosità verso noi poveri indigeni ferajesi (probabilmente incoraggiato da qualche telefonatura di maggiorente locale intenzionato per sue nobili ragioni a fare il “servizietto” a Ferrari) Bosi fa sapere che, ebbene sì, si degna di venire a farci da Sindaco e si sobbarca anzi si obera del gravoso fardello, favorito dai “prego si accomodi” di Marini (che così esce dall’angolo) e Lanera.
Ferrari incazzato dice che lui di passi indietro non ne fa, e che se il centrodestra perdesse dividendosi la colpa sarebbe del Bosi, che peraltro manca di quarti di ferajesità. Ma nella notte, come un carico da 11, giunge un comunicato che a tenersi bassi si può definire “incinghialito”, di Barbetti che a Bosi gliene dice “di pelle e di becco” (“di ogni sorta”, per i foresti) arrivando a paventare il saccheggio di Portoferraio (!) E cosa potrà ancora succedere, di qui al voto, a Portoferraio, provincia di Macondo, nessuno lo sa.
Aggiornamentì:
- Bosi annuncia azioni legali contro Barbetti,
- Barbetti replica: i deboli querelano i forti si difendono nel merito
- Scendono in campo gli apartitici di Cambiare in Comune (e dovremmo essere a quota 5 liste)
- Alle redazioni dei giornali arriva una mail (bufala) degli Scoglio Attivi per Ferrari
- La convocazione (vera) di una conferenza stampa di Bosi viene scambiata dai giornalisti per una bufala
- continuano le danze