Rio marina non è più isolata, la viabilità torna (più o meno) normale visto che la tanto attesa "bretella", ovvero circa 4/500 metri di strada nuova che passa dentro il villaggio Togliatti, è stata aperta grazie ai 285 mila euro mesi a disposizione dalla Regione.
Ma forse non è finito il calvario dell'aera riese che ha registrato dal 2008 una serie di fenomeni franosi che dal 2008 hanno interessato la Strada Provinciale che costituisce la principale via d'accesso al paese.
Lo pensa il vicesindaco Giovanni Muti, che resta piuttosto pessimista. "La bretella è su una zona potenzialmente a rischio, speriamo regga" afferma manifestando anche poco entusiasmo sulla prospettiva di creare una vera strada alternativa alla sp 26, come hanno suggerito i geologi.
Il byepass stradale è stato aperto giovedì scorso ed evita il tratto dove si sono verificati i ripetuti sprofondamenti: ora non è più necessario fare chilometri in più per giungere a Rio Marina, passando da Cavo attraverso la pericolosamente dissestata Strada dalla Parata o dalla ripida e stretta strada locale de La Chiusa.
Ora percorrendo la SP 26 giunti nella zona delle frane si devia a destra e si percorre un'ampia strada a due corsie nuova di zecca, (vedi foto) che però subito per un tratto di 150 metri prima del ponticello che reimmette sul vecchio tracciato della provinciale vede restringersi in una specie di imbuto la larghezza della carreggiata.
Per effetto di ciò la parte finale del nuovo accesso a Rio Marina, dove due mezzi pesanti (ad esempio Bus) non possono scambiarsi dovrà vedere il traffico regolato a a senso unico alternato, probabilmente con la apposizione di semafori
Facile prevedere ingorghi, in particolare nella stagione estiva, quando saranno sulla viabilità elbana saranno migliaia i turisti in marcia verso spiagge, borghi e porti isolani. " Spero comunque di poter evitare il semaforo con un senso unico alternato regolato da semplice segnaletica stradale, ne stiamo ragioniamo in Comune". Dice ancora Muti.
E le note criticità dell'area di 12 ettari, legate a grotte carsiche esistenti nel sottosuolo? Il geologo Casagli, incaricato dalla provincia di monitorare il territorio in crisi dice: "Di recente non si è registrato più alcun movimento particolare, infatti i pompaggi che potevano agevolare i fenomeno sono stati interrotti. C'è da chiedersi che cosa accadrà se verranno riattivati. Da un punto di vista geologico è possibile fare il tracciato stradale alternativo su terreno stabile ed in completa sicurezza. Il tracciato selezionato dalla provincia è stato scelto secondo le nostre indicazioni geologiche".
E sono terminati intanto pure gli studi dei dottorandi dell’università di Siena sostenuti da Asa, che hanno come tutor il geologo e docente Luigi Carmignani. “Presto una relazione sarà su internet, ma necessitano altri approfondimenti sull'area”.
Muti conclude indicando anche altre necessità di intervento. "Dovremmo anche sistemare la strada della Parata e allargare, dove possibile, la strada de La Chiusa, visto che anche la bretella è in zona a rischio. Ma poiché non sarà semplice reperire tali risorse non ci resta che sperare che almeno la bretella regga a lungo. Non punterei comunque su percorsi alternativi ma sul ripristinare il vecchio percorso della sp 26. Mi sembrerebbe comunque questa la soluzione più semplice, dopo aver completato gli studi sul sottosuolo ovviamente. Studi approfonditi per i quali stiamo cercando altre risorse.
Temo però che la "bretella" costituirà l'accesso a Rio Marina per diversi anni, ecco perché dobbiamo trovare fondi per allargare il ponte e la strada del villaggio Togliatti. Ma io sono pessimista - chiude l'Amministratore - almeno così pensa il mio sindaco. Speriamo abbia ragione”.