Si susseguono ormai da mesi le aperture di voragini nei territori dei comuni di Rio Marina e Rio nell’Elba. Sembra arrivato il conto da pagare di uno sfruttamento antichissimo e recentissimo di un territorio magnifico ed esausto.
L’ultimo sinkhole si è aperto in un terreno privato, ma i mesi passati sono stati segnati dalla chiusura della strada provinciale, dalla creazione di una bretella stradale provvisoria, dall’apertura di nuove voragini, dai cedimenti delle Murelline a Rio nell’Elba, dal nubifragio che ha inondato Rio Marina irridendo opere di “messa in sicurezza” che si sono rivelate elementi di ulteriore pericolo.
E pensare che su questo sfascio pendulo qualcuno voleva realizzare una variante stradale di qualche Km, con fronti di scavo alti fino a 70 metri, per realizzare una circonvallazione che in linea d’aria avrebbe superato circa 800 metri…
Ma ora non è il momento della polemica, quello a cui bisogna pensare di fronte ad un evento che appare sempre più eccezionale e non affrontabile con interventi ordinari da due piccole amministrazioni comunali, è a mettere in sicurezza il territorio ferito ed a dare sicurezza alla comunità riese.
Per questo Legambiente Arcipelago Toscano chiede che le istituzioni attivino tutto quanto in loro potere per affrontare un problema che, con il passare del tempo, si sta rivelando sempre più grave, compresa la richiesta dello stato di emergenza per mettere in campo subito ogni strumento tecnico e scientifico e le risorse e gli interventi eccezionali ed urgenti necessari per mettere davvero e finalmente in sicurezza il territorio riese e l’intera area ex mineraria.
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano
(nella foto il primo, ormai storico, sinkhole generatosi in località il Piano)