Gli avevano venduto un telefono cellulare per 70 Euro. 20 euro li avevano ricevuti al momento della consegna ed i restanti 50 li avrebbero dovuti avere dopo qualche giorno. In realtà è passato circa un mese dalla vendita e dei soldi neanche l’ombra. Così S.A., 27enne e E.M.S., 23enne, due fratelli di nazionalità marocchina residenti a Capoliveri, hanno deciso di recarsi a Portoferraio, nel ristorante che è luogo di lavoro del loro scorretto cliente e hanno affrontato quest’ultimo chiedendo la restituzione del telefono. Le intenzioni però non erano delle più pacifiche infatti uno dei due fratelli, dopo le prime accese parole e qualche percossa ha estratto, da una manica della felpa che indossava, un coltello da cucina con 24 cm di lama, portato da casa, col quale, fortunatamente, ha solo sfiorato la vittima ad una mano causandogli una ferita guaribile in pochissimi giorni.
Avuto indietro lo smartphone, non contenti dell’esito della spedizione, i due fratelli, prima di far rientro a Capoliveri, hanno pensato bene di impossessarsi di due bottiglie di vino del valore di quasi 300 € che si trovavano all’interno del locale, ritenendo, forse di esercitare un preteso diritto anche sul datore di lavoro del creditore. L’intervento dei Carabinieri della Stazione e del N.O.R.M. della Compagnia di Portoferraio ha permesso l’individuazione pressoché immediata dei due marocchini ed il recupero sia del coltello utilizzato per l’aggressione che delle due bottiglie di vino asportate (poi restituite al titolare del locale).
I due fratelli, accompagnati presso gli uffici dell’Arma, dopo un’accurata perquisizione presso la loro abitazione, sono stati segnalati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria livornese cui dovranno rispondere dei reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone, lesioni personali aggravate e furto aggravato, oltre che del porto abusivo del coltello.
Per le percosse ricevute la vittima è stata giudicata guaribile in cinque giorni.