Quella presentata ieri sera in tre iniziative a Marciana, Procchio e Pomonte sembra una vera e propria rivoluzione del concetto di raccolta differenziata, che a cascata è destinata a cambiare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti così come la conosciamo all’Elba e trasformarla da una questione puramente quantitativa (e costosa ed inefficiente) in una vera e propria iniziativa per il riciclo, riutilizzo e recupero dei materiali che, oltre a fare un gran ben alle tasche dei cittadini ed alle casse comunali. La raccolta differenziata spinta e porta a porta , sarà una svolta ambientale e tecnologica per Marciana e poi, speriamo, per l’intera Elba.
Quelle di Marciana, Procchio e Pomonte sono state le prime tre iniziative di lancio (destinate a quelli che potremmo chiamare gli “opinion leader” comunitari” – a Marciana era presente anche Umberto Mazzantini di Legambiente), ne seguiranno almeno altre 20, in tutte le frazioni e per spiegare dettagliatamente una rivoluzione fatta di sacchetti, bidoncini, isole di conferimento, ritiri a scadenza fissa e modulati per periodo invernale ed estivo… che da Pasqua porteranno gradualmente nel territorio del Comune di Marciana le modalità di ritiro, riciclo ed avvio al riuso dei rifiuti sperimentate con successo nell’Europa più avanzata ed in molti Comuni italiani virtuosi.
Un cambio di passo fortemente voluto dal sindaco Anna Bulgaresi e che farà diventare Marciana, da una delle Cenerentole della raccolta differenziata in Toscana, una delle regine del riciclo e del riavvio al riutilizzo di materiale, il tutto riducendo – a regime - della metà la bolletta per i cittadini ed il costo del Comune per almeno un terzo e facendo scomparire cassonetti e contenitori da tutto il territorio comunale, con diverse modalità per le utenze private, per quelle commerciali e per le grandi utenze turistiche, ma anche con un occhio di riguardo per le attività delle imprese edili “furbette” che anche in questi ultimi giorni hanno creato qualche problema di smaltimento selvaggio.
L’amministrazione comunale può contare su Stefano Ambrosini, un giovane ma già espertissimo consulente ambientale, specializzato in rimodulazione dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e che ha già avuto esperienze di successo nel suo Comune – un territorio turistico e con una popolazione ed un insediamento simile a Marciana - e in centri e comprensori molto più popolosi e vasti. Ambrosini oltre ad un’estrema competenza, ha dimostrato di saper bene quali siano i difetti dell’attuale “raccolta differenziata” elbana e si è preparato andando ad aprire e fotografare i vari contenitori paese per paese, scoprendo che molto spesso nella differenziata finiscono materiali che ne vanificano la qualità e la possibilità di rivenderla come materia da riutilizzare.
E’ sulla leva economica, prima che su quella ambientale, che Ambrosini e l’amministrazione Bulgaresi vogliono puntare e i paladini della rivoluzione dei rifiuti saranno i bimbi, destinati a diventare veri e propri educatori di babbi, mamme e nonni. Ma, come ha spiegato la Bulgaresi, per mettere a punto il sistema saranno coinvolti tutti, con particolare attenzione al comparto più importante per l’economia marcianese ed elbana: le imprese turistiche e commerciali.
Mazzantini dice: «Conoscevamo già Ambrosini per il suo lavoro in tutta Italia e per le sue grandi capacità e conoscenza, il suo entusiasmo e contagioso ed ha chiarissimi in testa quale siano i problemi dei rifiuti all’Elba. Il Comune di Marciana ha intrapreso una strada che può sembrare coraggiosa ma che segue quella già sperimentata con successo in molti comuni grandi e piccoli. Finalmente un’Amministrazione Comunale che cerca di trasformare i rifiuti da problema in risorsa, premiando i cittadini virtuosi e facendo del bene alle casse pubbliche. Complimenti ad Anna Bulgaresi ed alla sua amministrazione per essersi incamminati finalmente sulla strada della modernità e dell’efficienza e perché un piccolo Comune come Marciana potrà essere l’esempio di quel vero riciclo/riuso dei rifiuti che ha molto a che vedere con l’economia circolare, che è soprattutto riutilizzo di materie prime preziose che sprechiamo buttandole via o raccogliendole in maniera sbagliata».