La Sezione Anticrimine del Commissariato di P.S. di Portoferraio, come già nei mesi trascorsi, ha proseguito in questo principio di anno nella sua attività di contrasto a quello che ormai, vista la sempre più elevata propensione delle persone ad effettuare acquisti di beni e servizi su Internet, è diventato un canale privilegiato per perpetrare il reato di truffa. Sebbene gli utenti del mezzo telematico siano sempre più attenti si registra un numero preoccupante di cittadini che hanno patito un danno effettuando delle transazioni con truffatori internauti.
Il monitoraggio attento del fenomeno ha consentito agli uomini della Polizia di Stato di individuare altre 10 persone, oltre le 16 dei mesi passati, e di deferirle all’Autorità Giudiziaria: anche questi residenti in diverse regioni d’Italia, di età compresa tra i trenta ed i sessantacinque anni, alcuni dei quali con numerosi precedenti di Polizia, dediti alla commissione di articolate truffe sui più diffusi e noti siti di compravendite on-line. Ormai consolidata la tecnica criminale degli autori delle truffe: inserzioni on-line con l’utilizzo di documenti identificativi rubati, falsi o abilmente contraffatti utilizzati per ottenere carte correnti prepagate sulle quali ricevere i pagamenti dagli incauti acquirenti e/o per intestare provvisorie schede telefoniche con le quali mantenere temporaneamente contatti con gli acquirenti.
In un caso in particolare i poliziotti hanno individuato e denunciato un uomo di nazionalità ungherese e residente in Verona che con gli artifizi illustrati sopra induceva un portoferraiese all’acquisto di beni tecnologici di ultima generazione aventi un elevato valore commerciale senza però che lo stesso elbano ne venisse mai in possesso.
Altro reato di particolare riprovazione sociale, l’estorsione, è stato smascherato e denunciato alla magistratura labronica dagli operatori della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S..
In data 11 agosto alla Sezione Anticrimine dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza portoferraiese veniva presentata una denuncia ove emergeva chiaramente il profilo criminale di un soggetto occupante, dapprima lecitamente, un immobile datogli in affitto, e successivamente senza titolo. Al locatario, un cittadino extracomunitario, per sopravvenute difficoltà familiari non pagando regolarmente il canone pattuito, veniva rivolta la richiesta ad opera del proprietario di lasciare libero l’appartamento: trascorsi inutilmente vari mesi senza che tale richiesta venisse accolta, lo stesso proprietario cambiava la serratura di casa. Ciò provocava la reazione dello straniero dal quale veniva minacciato in ordine al suo intendimento di denunciarlo per furto, appropriazione indebita e violazione di domicilio se non gli fossero stati consegnati 2.500, 00 euro. Testimone di quanto denunciato al Commissariato la impaurita moglie del malcapitato cittadino elbano, che confidando nella professionalità della Polizia di Stato non esitava a segnalare l’accaduto permettendo di informare del tentativo di estorsione la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno.