La provincia di Livorno continua a essere di gran lunga la battistrada regionale nel mondo del turismo all’aria aperta. Campeggi e villaggi turistici hanno fatto registrare lo scorso anno circa quattro milioni di presenze, con una lieve flessione dello 0,9% rispetto al 2013 (-0,1% per quanto riguarda il fatturato) motivabile principalmente con la crisi economica generale e con l’eccezionale ondata di maltempo. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Osservatorio Turismo Aria Aperta relativo al 2014, indagine realizzata per conto di Faita Toscana. Dati significativi per le strutture della provincia di Livorno e dell’Isola d’Elba che fanno registrare circa il 40% delle presenze di tutta la regione, attestate intorno dieci milioni. Alle spalle di Livorno, si registrano le 2,7 milioni di presenze di Grosseto. Le strutture sono 75 con 62750 posti sulla terraferma e 29 con 13021 posti letto all’Elba. In entrambe le realtà c’è una prevalenza di turisti italiani nei campeggi e villaggi turistici: i connazionali sono il 61,1% all’Elba (-1,7%, mentre gli stranieri sono cresciuti dello 0,4%), nel resto della provincia sono il 54,1% (-0,1%, saldo negativo più marcato per gli stranieri al -0,7%). Complessivamente in tutta la Toscana il balneare cresce dell’1% con una predominanza di italiani, mentre gli stranieri rappresentano la maggioranza nell’entroterra e nelle città d’arte.
Il quadro regionale. Il Rapporto annuale 2014 dell’Osservatorio Turismo Aria Aperta, realizzato per conto di Faita Toscana, anticipa di un anno i dati ufficiali Istat e riguarda un settore fondamentale per l’economia della regione: le strutture sono 255, con 180mila posti letto, dieci milioni di pernottamenti annui e ottomila addetti tra diretti e indotto. Campeggi e villaggi rappresentano il 20 per cento del fatturato regionale nel comparto turismo, dato che supera il 50 per cento nelle province litoranee. “In un anno non facile – spiega Giampiero Poggiali, presidente di Faita Federcamping Toscana – gli operatori di questo settore hanno saputo proseguire nella loro opera di rinnovamento e miglioramento delle strutture, riuscendo a intercettare la domanda sia interna sia straniera e consolidare così il fatturato in attesa di una vera stagione di ripresa. I segnali sono incoraggianti”.
La tendenza stagionale in Toscana. La rilevazione dell’Osservatorio fa registrare per il 2014 una crescita del fatturato dell’1% e dei pernottamenti dello 0,5% rispetto al 2013. Un dato confortante che rappresenta più di una semplice tenuta, considerando la congiuntura e i fattori negativi: nel solo mese di luglio la quantità di pioggia caduta è stata il quadruplo rispetto alla media stagionale. Il miglior risultato arriva da Grosseto, che segna un +3,7% per il fatturato e un +4% per i pernottamenti. La lieve crescita regionale è da attribuire in parti uguali a turisti italiani e stranieri, con una differenza: i primi si orientano più sul mare, i secondi sull’interno e sulle città d’arte. Tra i paesi stranieri di provenienza, Francia, Germania e Olanda continuano a rappresentare i principali bacini di attrazione, ma la sorpresa è rappresentata dalle nuove frontiere dell’est europeo (in particolare russi e polacchi) e persino da aree lontanissime come l’Australia.
La trasformazione del turismo all’aria aperta. Negli ultimi anni si è consolidata la tendenza della trasformazione di questa forma di turismo, con una presenza sempre più forte delle strutture fisse (bungalow o case mobili) all’interno dei campeggi toscani, arrivata al 35% nella zona balneare. Al contrario, tende e caravan prevalgono negli àmbiti termale e città d’arte sfiorando quota 80%. Il dato complessivo regionale è roulotte 28,8%, case mobili 28,1%, bungalow 15,7%, camper 14,8%, tenda 12,6%. L’utilizzo sempre crescente di attrezzature di proprietà da parte delle strutture ricettive indica fiducia nella crescita e attenzione per lo sviluppo di nuovi segmenti di domanda.
Le richieste degli operatori alla Regione. Dall’indagine dell’Osservatorio emergono le principali richieste degli operatori all’amministrazione regionale: revisione della normativa toscana, con semplificazione delle procedure e riconsiderazione delle grandi agevolazioni concesse agli agricampeggi tali da configurarsi come concorrenza sleale; ridefinizione delle tasse locali; maggiore efficienza del trasporto pubblico a servizio dei turisti. “Resta aperta la questione degli agricampeggi – aggiunge il presidente Poggiali – che rischia di stravolgere la nostra economia. Alla Regione Toscana chiediamo semplicemente di garantire eguali leggi per strutture analoghe, eliminando quegli ingiusti vantaggi normativi, burocratici e fiscali che si configurano come un indebito vantaggio per gli agriturismi che si dotano di aree simili ai campeggi. E’ il nodo principale delle nostre richieste, accanto alla necessità di procedere a una semplificazione normativa e alla semplificazione delle tasse locali, allineando le imposte per un’imprenditorialità stagionale alle tariffe residenziali e destinando le tasse di soggiorno a investimento nel settore del turismo”.
Il metodo di indagine. La rilevazione dell’Osservatorio è stata condotta in due fasi, con un questionario previsionale inviato alle strutture ricettive a maggio e uno consuntivo spedito nella seconda metà di settembre. La copertura del campione riguarda il 21% delle strutture pari al 22,7% dei posti letto. L’Osservatorio sul turismo all’aria aperta in Toscana è realizzato per conto di FAITA Toscana da SN ricerche con il supporto tecnico di Microcosmos srl.