Il Presidente della Associazione albergatori Massimo De Ferrari, commentando i dati negativi del turismo nel mese di giugno, ha attribuito il calo delle presenze, soprattutto degli italiani, anche alle azioni di contrasto all’evasione fiscale messe in atto dal Governo. La Sig.ra Franca Rosso, Presidente della Confcommercio, in un suo intervento di questi giorni, riconosce innanzi tutto che l’attuale crisi dell’industria turistica è figlia della “grave recessione economico-finanziaria in atto” che colpisce pesantemente il nostro Paese, ma poi, come l’Ing.De Ferrari, punta anche Lei il dito contro “certe misure antievasione”, che penalizzerebbero “fortemente il turismo nautico e dell’aviazione in generale”.In sostanza i proprietari di yachts e di aerei avrebbero timore a viaggiare nei mari e nel cielo d’Italia infestati come sono dai fastidiosi controlli della Guardia di finanza e preferirebbero dunque altri lidi più tranquilli. Tant’è che non solo i porti elbani, ma anche quelli di Capri, Ischia, Porto Cervo ( e a me risulta pure Portofino) stanno attraversando un momento difficile. Ebbene, stando così le cose, che dovremmo fare? Cosa dovremmo dire a tutti quei signorotti che navigano in barche di lusso o volano con aerei personali, dimenticando di versare, ogni tanto, qualcosa nelle casse dello Stato? Tornate perché faremo in modo di far cessare i controlli? Rifatevi vedere perché faremo di tutto per ottenere dalla Guardia di finanza un atteggiamento più “comprensivo” ?
Credo che sia una scelta più che giusta quella di cercare di far pagare le tasse a chi non le ha mai pagate per niente o nella misura dovuta. A chi, pur avendo uno yacht o un aereo personale, dichiara un reddito di poche migliaia di euro o addirittura non presenta neppure la denuncia dei propri redditi.
Forse se negli anni passati fossero state attuate politiche serie ed efficaci di lotta all’evasione e all’elusione fiscale il nostro debito pubblico non sarebbe ai livelli di oggi. E la crisi economica e finanziaria non sarebbe così devastante. Forse se nel recente passato un certo Signorotto non avesse spudoratamente detto che, in fin dei conti, non pagare le tasse non è indecente, anzi è moralmente lecito, non avremmo avuto oggi ( come certificato dall’ISTAT ) 8 milioni di poveri e milioni di italiani che vivono comunque in difficoltà economiche anche perché vittime di una eccessiva pressione fiscale e sono costretti perciò a rinunciare a tante cose, compreso un periodo di vacanza. Pressione che non ci sarebbe se non circolassero in Italia tanti furbi che hanno sempre avuto scarsa o nessuna “dimestichezza” con il Fisco.
Il Presidente nazionale della Confcommercio, Carlo Sangalli, in una intervista apparsa sul quotidiano l’Unità di sabato scorso, ha dichiarato senza mezzi termini che, oltre ai tagli degli sprechi nella spesa pubblica, il Governo Monti “per trovare le risorse che rendano possibile la riduzione delle tasse ha di fronte a sé una via obbligata: recupero di evasione ed elusione, perché chi evade mina le fondamenta del patto di cittadinanza e opera a danno dello sviluppo del Paese”. E se non c’è sviluppo, sarà ben difficile che il turismo possa uscire dal tunnel della crisi.
Ed allora non preoccupiamoci se quei furbi hanno deciso di non passare le loro vacanze in Italia. Anzi, auguriamoci che qualcuno riesca prima o poi a trovare il modo di accertare i loro veri redditi. Concludendo, siccome penso che anche tra i proprietari di barche di lusso ( o di aerei ) ci siano persone oneste, sopra la torre di Passanante vorrei veder scorrere, su un pannello elettronico, queste parole: “Nella darsena medicea di Portoferraio è ospite gradito chi è in regola con il fisco”. Un analogo messaggio di benvenuto non starebbe male anche all’ingresso degli altri porti elbani e dell’aeroporto di Campo. Penso che, con questa “sortita”, l’Elba, oltre a dare un modesto contributo alla lotta all’evasione, molto probabilmente si farebbe tanta gratuita e buona pubblicità. Un amico mi ha suggerito in più il posizionamento di alcune telecamere in modo da poter individuare chi, letto il messaggio, decida di cambiare rotta. Non male come idea.
Giovanni Fratini