Ho ricevuto una telefonata da un bravo giornalista che mi chiedeva mie riflessioni politiche sul rinvio a giudizio del sindaco del mio paese ma quanto da me dichiarato, forse non essendo dirompente dal punto di vista giornalistico, non è stato pubblicato.
Per questo e per quanto ho sentito "vociare" in paese sento doveroso esprimermi attraverso questo mio comunicato.
- nonostante il sottoscritto sia stato accusato strumentalmente nei giorni susseguenti al blitz che ha aperto le indagini di essere uno dei "mandanti",
- pur non essendo mai giunta smentita di tale infamante accusa da parte di l'aveva formulata,
- nonostante io sia da tempo bersaglio a titolo personale e professionale di altre calunnie potenziali di querela che ho già avuto occasione di respingere,
voglio esprimere quale soggetto politico il mio pensiero garantista.
Riconosco il ruolo della magistratura come unico organo titolato a giudicare su eventuali illeciti e mi attengo a quanto disposto dallo Statuto comunale a dalla Legge sulla decadenza dalla carica di sindaco solo in caso di eventuale sentenza passata in giudicato.
Certo, specialmente in questo periodo storico, la politica avrebbe bisogno in una risposta etica forte e fuori dagli schemi legislativi ma essendo appunto un aspetto etico/politico rimane fine a se stesso e alla sensibilità politica dell'individuo e mi fermo qui.
Voglio però esprimere la mia vicinanza e dispiacere all'amico Stefano Ciumei che ritengo persona onesta e corretta che a mio avviso per sola negligenza si è trovato in sua completa buona fede in questa scomoda situazione.
Per chiudere mi auguro che il mio paese riesca a trovare quella tranquillità di cui ha tanto bisogno e che i miei cittadini si sentano finalmente liberi di manifestare le proprie idee senza avere paura.
Francesco A. Gentili - Consigliere comunale iscritto a Sinistra Ecologia e Libertà