Marciana Marina ammainerà la bandiera blu della portualità, e ne isserà una ancora più blu per le bellezze e l’accoglienza della sua spiaggia balneare nuova di zecca? Pare si profili dietro l’angolo un cambiamento di vocazione e di sviluppo turistico alternativo all’attuale di scalo marittimo che non è mai riuscito a decollare.
La gestione del porto è in crisi e sotto accusa. Non ha reso i risultati sperati e ha subito per di più il blitz della Guardia di finanza che vuol vedere chiaro sui suoi conti. La cordata di governance, nata due anni fa fra società continentali e marinesi con il sostegno del Comune, si è spezzata e dissolta per una serie di ragioni: guadagni e ormeggi sono stati inferiori alle aspettative e non solo per causa della crisi economica. Marciana Marina attrae per il suo fascino particolare, ma passano altrove le rotte preferite per la Corsica e le altre isole dell’arcipelago. Raramente approdano panfili e velieri di una certa stazza; o girano al largo o si fermano a Portoferraio. Viceversa hanno sempre proliferato barche e barchini di residenti e di turisti che possono sopravvivere tranquillamente sotto l’ombra delle Torre.
Da quando i riflettori del turismo sono puntati sulla spiaggia clandestina più frequentata dell’Elba, a Marciana Marina si coltiva, pur senza darlo a vedere, con maggiore cura e interesse la crescita dell’arenile di sabbia comparso dal nulla proprio in mezzo all’area portuale, e che oggi è già più grande di quello di S. Andrea con la prospettiva di dilatarsi ancora grazie al gioco delle correnti. I cartelli con il divieto di balneazione sono diventati feticci di carta rispetto ai più rassicuranti filari di galleggianti stesi per delimitare lo specchio dove si bagnano famiglie di grandi e piccini; mentre ombrelloni multicolori con licenza comunale incoraggiano presenze sempre più numerose sia di turisti sia di residenti.
Peraltro, la nuova spiaggia è entrata a testa alta nella pubblicistica ufficiale che reclamizza le bellezze delle coste elbane. Realizzata con il patrocinio dell’APT dell’arcipelago toscano, la pubblicazione “Elba, tutte le spiagge” illustra persino con foto un tratto di lungomare marinese che “proprio dove vengono noleggiate le barche, ha un fondo di sabbia fine che la rende molto accogliente”. In tempi in cui si spendono milioni di euro per ripristinare i pochi e preziosi tappeti di sabbia erosi dalle mareggiate e dagli alluvioni, appare come un miracoloso segno del destino l’omaggio che il mare ha voluto fare a Marciana Marina. Sarebbe un controsenso sacrificarla alle ragioni di una portualità che non ha mai raggiunto i picchi sperati dopo la costruzione del lungo molo in cemento. Il quale, paradossalmente, ha figliato la spiaggia di finissima sabbia nel cuore del golfo marinese, oltretutto al riparo dai venti di ponente.
All’Elba gli arenili si contano sulle dita della mano e quindi sono i più ambiti dai flussi di turisti. Una perla di arenile in più, e proprio in una delle più belle località isolane, porterebbe nuovo ossigeno a stagioni sempre più asfittiche. Se il porto facesse un piccolo passo indietro o se trovasse sviluppo in direzioni alternative, Marciana Marina(depuratore permettendo!) potrebbe diventare una Marina di Campo bis, assicurandosi una stagione più lunga, sicuramente con la soddisfazione di tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’Elba.