Cosa danneggia l’immagine turistica dell’Elba? I diciottomilioni di bottiglie di plastica vuote che formano quell’immaginaria catena di centocinquanta chilometri che gira intorno all’Isola quaranta volte? O la Villa romana delle Grotte chiusa al pubblico e sommersa dalle erbacce? Oppure le cinque camere messe a disposizione della Prefettura per ospitare le profughe incinte o con bambini al seguito? A leggere la stampa locale pare che per i nostri amministratori (anche chi tace acconsente!) vale l’ultima! Perché accogliere quelle cinque mamme “porterebbe gravi disagi all’economia del nostro territorio” (Luigi Lanera). Da qui la precisazione che quella struttura ricettiva disponibile è “gestita da non elbani. Non poteva che essere così, chi cerca di fare simili speculazioni non vuole certo il bene del nostro paese" (Ruggero Barbetti). Allora l’appello “L'Elba deve dire no compatta, si aprirebbe una parentesi dalle conseguenze incontrollabili” (Roberto Marini). Infine le rassicurazioni "Non succederà mai, dovranno prima passare sul mio corpo" (Ruggero Barbetti). Perciò fuori tutti i can foresti: ragazze madri e albergatori importati! E i diciotto milioni di bottiglie di plastica vuote? E La Villa delle Grotte? E…? E…? E…? Insomma, pare evidente come l’accoglienza delle cinque migranti sia solo un diversivo per non affrontare i tanti problemi (quelli veri!) che lor signori dovrebbero risolvere.
Artemisio Tonietti