Si chiude la tre-giorni di eventi organizzati dal Centro Gestione Rischio Clinico della Regione Toscana in collaborazione con l’Azienda USL 6 di Livorno e che ha visto protagonista l’Isola d’Elba come pioniera della formazione e della sperimentazione in sanità.
Particolarmente apprezzato è stata la presentazione della Accademia del Cittadino, il percorso di formazione organizzato dalla Regione Toscana che considera la centralità del cittadino, e del paziente, nel processo assistenziale e di cura come un fatto imprescindibile in un sistema sanitario moderno e interessato all’efficacia ed efficienza dei servizi offerti, nonché alla qualità e sicurezza delle cure. L’incontro di Portoferraio ha permesso di ridiscutere, valorizzare e qualificare le esperienze di partecipazione di associazioni di pazienti e cittadini dell’Isola d’Elba. L’idea di base che ha ispirato tutte le iniziative promosse in quest’ambito è che il coinvolgimento e l’empowerment dei cittadini/pazienti sui temi della qualità e sicurezza sia fondamentale per prevenire gli eventi avversi ed aumentare l’affidabilità del nostro sistema sanitario.
Un ruolo fondamentale per avviare l’alleanza ed una partecipazione attiva del cittadino alle politiche di promozione della qualità e delle sicurezza del servizio sanitario è stato svolto dal percorso di formazione “Accademia del Cittadino” che, nelle sue due edizioni del 2009 e del 2013, ha avuto come obiettivo formare i rappresentanti di importanti associazioni di pazienti e di tutela presenti sul territorio toscano e nazionale sui temi della sicurezza delle cure, della valutazione della qualità, della competente acquisizione di informazioni per un azione condivisa ed efficace per il cambiamento.
All’interno di questo contesto si è svolto anche la seconda parte del corso per “La gestione delle emergenze neonatali” con il programma di formazione per il personale del punto nascita di Portoferraio, della rete di rianimazione neonatale e del 118 di Massa e Grosseto. “L’Elba, anche in questa occasione – spiega Bruno Maria Graziano, direttore dell’ospedale di Portoferraio – si è confermata laboratorio di sperimentazione in ambito sanitario. Per la prima volta un corso pratico con simulazione su manichini è uscito dai consueti ambienti per portare “a domicilio” la formazione arrivando sul posto di lavoro del personale quotidianamente impegnato nel Punto Nascita di Portoferraio e della rete di rianimazione neonatale. Si tratta di una vera svolta non solo nella modalità di formazione, ma anche di diffusione delle procedure legate alla qualità e sicurezza per la sanità insulare o, più in generale, per i piccoli ospedali”.