Caro Sergio,
da giorni titubavo nell'intento di scrivere qualche riga in merito all'operazione anti-droga nelle Scuole elbane, ma oggi l'aver letto la lettera di un genitore che va in senso opposto al mio sentire mi ha finalmente fatto rompere gli ultimi indugi.
Ebbene, io desidero, al contrario di quanto leggo in quell'articolo, complimentarmi con le Forze dell'Ordine per i controlli effettuati, sia per l'iniziativa in sé, sia per le modalità di svolgimento che mi sono state fedelmente riportate da mia figlia (ella difetti avrà pure, come ognuno di noi, ma è persona onesta e fino ad oggi mi ha sempre detto la verità) e che sono state decisamente “soft”, quasi “cordiali” se è lecito usare questo termine in un'azione di controllo.
La voglia di congratularmi nasce dal fatto che, nella mia percezione, il frequentare una Scuola ha lo scopo di apprendere Conoscenza e di crescere umanamente e civilmente. Niente di più, niente di meno. Per questo io desidero (pretendo?) che le Istituzioni preposte garantiscano ai nostri figli la sicurezza, un ambiente consono e la certezza di un insegnamento di altissimo livello. Tutto il resto concorre unicamente a rovinare i motivi per cui un ragazzo dovrebbe andare a Scuola.
Considero le droghe un pericoloso nemico, soprattutto per i giovani. Questa frase, scontata a tal punto da diventar ridicola, affonda tuttavia la sua ispirazione nella constatazione che se c'è droga in giro, l'ambiente fa prestissimo a logorarsi e a diventare brutto, a riempirsi di fattori collaterali come la violenza, i danneggiamenti alle cose private e pubbliche, i furti. Nasce un vortice che porta a far diventare arida una terra prima verde e lussureggiante.
Ci sarebbe piuttosto da chiedersi perché così tanti ragazzi elbani (si, credetemi, non sono pochi) decidono di “farsi le canne” o peggio. Sarà mica per caso responsabilità di noi genitori il fatto che li costringiamo a divertirsi 2-3 mesi all'anno nel turbinio della maledetta “stagione”, per poi lasciarli nel nulla cosmico per il resto dell'anno? Quando chiedo a mia figlia perché non vada a farsi un giro a Portoferraio, mi sento rispondere: “E che ci vado a fare? Tanto non c'è nulla...”. Su questo dovremmo meditare, non sul fatto che le Forze dell'Ordine tentino di arginare il problema della droga.
Sarà poi che io son di quella generazione che se la maestra ti dava un “pattone”, a casa mio padre me ne dava due (senza manco chiedere perché l'avessi buscato), ma ritengo ingiusto non solo non ringraziare chi tenta di proteggere i nostri figli, ma addirittura scrivere per lamentarsene. Anzi, io comincerei ancora prima, col far chiudere tutti quegli esercizi che, in beffa alle leggi vigenti, vendono le sigarette ai minorenni senza pudore alcuno (succede ad esempio ogni mattina all'arrivo dei bus). Interrompiamo la catena del fumo già da lì...
Io auspico quindi che, così come hanno detto nella classe di mia figlia, i Carabinieri ripetano in modo del tutto casuale ma reiterato nel tempo l'azione di controllo e li ringrazio per il difficile compito di protezione dei nostri giovani.
Nel pubblicare eventualmente queste mie righe, ti prego di usare tranquillamente la mia firma per esteso, come sempre.
Marco Sartore