L’inaugurazione della “Via delle essenze” all’isola d’Elba, divisa in due giornate (il 7 aprile. La Via dei Ginepri da Colle Palombaia a Monte Poro e la via dei Rosmarini il 9 aprile da La Foce alla spiaggia di Fonza) è stata l’occasione per un omaggio alle bellezze del golfo di Marina di Campo, colpita dall’alluvione del novembre 2011, e per far passare una Pasqua nella splendida natura elbana ad almeno 600 persone.
Un grande successo ottenuto grazie alla passione dell’“econauta” Umberto Segnini e del suo team, agli asini della Somareria dell'Elba, ad “Acqua dell’Elba" che ha finanziato la pulizia e la riapertura dei percorsi ed al patrocinio di Legambiente (da sempre partner dei “Sentieri dei profumi” che ormai coprono tutta la costa dell’Elba occidentale) del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e del Comune di Campo nell’Elba.
L’escursione di Pasquetta è stata una vera e propria festa di riscoperta e riconquista di un tratto di costa che spazia sul Massiccio del Capanne, Pianosa, Montecristo e il Giglio. Spuntino finale sulla spiaggia di Fonza che molti dei partecipanti non conoscevano.
Il lungo serpentone di trekkers non ha avuto difficoltà a raggiungere la spiaggia con un lento cammino interrotto dalle spiegazioni delle guide, ma al ritorno, quando la numerosissima comitiva rientrava alla spicciolata verso Marina di Campo, è successo qualcosa di veramente incredibile. Quattro escursionisti si sono presentati alla caserma dei Carabinieri di Portoferraio per denunciare le minacce e le aggressioni subite, con lancio di pietre e un forcone da parte di una proprietaria di una grande villa sulla costa e di un suo dipendente. Gli organizzatori dell’escursione soni stati minacciati da morte da un energumeno con un piccone.
Umberto Segnini di Econauta racconta: «Alle 12,45 sono stato chiamato al cellulare da dei partecipanti alla camminata che avevano anticipato il rientro alla foce perché dovevano partire. Al telefono mi dicevano di una giovane donna e di un uomo che tiravano pietre e che urlavano minacce contro le persone che transitavano. Sono quindi andato a vedere cosa succedeva e ho trovato una signora che inveiva contro le persone con un forcone, e un “gigante urlante” con un piccone in mano che faceva altrettanto. Mi sono quindi presentato e ho chiesto spiegazioni e il gigante mi ha minacciato di morte, spinto dentro un pruno caprino e aggredito con il piccone».
Uno dei partecipanti all’escursione-festa, particolarmente impressionato dalle minacce e per il fatto che la moglie era stata aggredita con un forcone, ha chiamato i Carabinieri. Le persone che hanno assistito al fatto erano circa una ventina. ed hanno riferito anche di minacce di chiudere il percorso con il filo spinato per non fare tornare indietro nessuno. A quanto pare gli aggressori erano arrabbiati proprio perche la riapertura del sentiero (campionato e sempre esistito) era stato intererotto da una loro recinzione che è stata finalmente tolta grazie al nulla-osta del Parco Nazionale e del Comune di Campo nell’Elba. Lo stesso assessore comunale Andrea Giusti presente all’iniziativa ha cercato di far capire (senza successo) agli aggressori che erano dalla parte del torto, ma solo l’arrivo dei carabinieri li ha fatti calmare, per poi negare addirittura le minacce. Ma, per somma sfortuna degli aggressori, che credono che si possano chiudere a loro piacimento gli antichi sentieri elbani e i collegamenti ad una spiaggia per preservare la loro occupazione del territorio ed il loro altezzoso isolamento, tra le persone che hanno assistito e subito le minacce c’era anche un avvocato che ha evidenziato la gravità del fatto e dell’aggressione a mano armata. Minacce verbali di morte, lancio di pietre, aggressione con un forcone comunque confermate ai Carabinieri da almeno 5 persone che hanno presentato denuncia ed alle quali se ne aggiungeranno probabilmente altre ed alle quali si assocerà Legambiente quando ci sarà un eventuale processo.
Quello che è successo dopo una giornata di festa e di riconquista di un tratto di costa e di un sentiero pubblico è gravissimo, è il segno di un’egoistica e rabbiosa privatizzazione della costa elbana che va fermata. Legambiente invita Parco Nazionale e Comune, che hanno autorizzato i lavori e partecipato all’organizzazione delle due belle giornate pasquali della “Via delle essenze”, a sostenere gli escursionisti minacciati ed a costituirsi parte lesa.