Numerose le attività ristorative che commercializzavano pesce congelato come fresco, in cattivo stato di conservazione ed in violazione della vigente normativa in materia di tracciabilità ed etichettatura.
L’attività ispettiva, posta in essere nel mese di agosto dalla Capitaneria di Porto di Portoferraio, ha impedito la realizzazione di frodi in commercio potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori. Oltre 50 gli esercizi commerciali controllati nell’ambito di tutto il territorio elbano, tra cui ristoranti, alberghi, punti vendita all’ingrosso ed al dettaglio e venditori ambulanti.
In particolare, nel corso di una vasta operazione di controllo del territorio di giurisdizione finalizzata alla tutela dei consumatori, all’osservanza delle norme igienico-sanitario ed al rispetto della normativa che disciplina la tracciabilità del prodotto ittico, i militari della Capitaneria di Porto di Portoferraio hanno sequestrato circa 150 Kg. di pesce, molluschi e crostacei (calamari, polpo, astici, aragoste, mazzancolle, seppie, polpa di riccio, palamite, naselli, rana pescatrice, triglie, gamberi, scampi, pesce, pesce spada).
A seguito dei citati controlli sono state elevate 3 denunce penali per il reato di tentata frode nell’esercizio del commercio a carico di ristoratori che fornivano alla clientela pesce congelato commercializzandolo come prodotto fresco.
Inoltre, sono stati denunciati alla competente A.G. altri 3 commercianti per il reato di cattivo stato di conservazione di prodotti ittici all’interno delle celle frigo e per la violazione delle norme sanitarie in materia di conservazione degli alimenti, segnalando quanto accertato anche ai locali organi di competenza igienico-sanitaria. L’intero quantitativo di prodotto ittico rinvenuto, potenzialmente pericolo per la salute pubblica, è stato poi posto sotto sequestro.
La complessa attività di controllo ha portato anche alla comminazione di sanzioni pari a 10.000 euro a carico di 3 ristoratori che detenevano molluschi bivalvi privi della prevista etichettatura/bollo sanitario e 2 esercizi commerciali sono stati verbalizzati per complessivi 4.000 euro per la mancata compilazione del piano di autocontrollo HACCP.
Infine, i militari in servizio presso la Capitaneria di Porto di Portoferraio hanno elevato 3 sanzioni amministrative a carico di 2 ristoratori ed 1 venditore ambulante per complessivi 4.500 euro poiché privi della prevista documentazione commerciale attestante la tracciabilità dei prodotti ittici.
La normativa vigente, difatti, stabilisce che il prodotto ittico sia accompagnato, in tutte le fasi della
commercializzazione, da precisi documenti che ne indichino la provenienza, al fine di dimostrare l’origine lecita e la qualità dello stesso.
Tutto il prodotto ittico posto sotto sequestro al termine dell’operazione, precisamente circa 150 KG. di pesce vario, molluschi e crostacei avrebbe generato, al termine del ciclo di vendita, un profitto di oltre 10.000 euro.
La Capitaneria di Porto di Portoferraio precisa che i controlli proseguiranno nel corso di tutto l’anno, ponendo particolare “attenzione” al prodotto ittico proveniente dalla pesca sportiva, la cui commercializzazione è tassativamente vietata al fine sia di tutelare il pescatore professionista che esercita l’attività di pesca con correttezza sia i consumatori.