In riferimento ai lavori di ampliamento del pronto soccorso del Presidio Ospedaliero di Portoferraio, alla realizzazione dei nuovi spogliatoi centralizzati, all’installazione della nuova camera iperbarica, il Comitato Elba Sanità chiede gentilmente all’ASL Nordovest e alla Regione Toscana di conoscere le caratteristiche della Camera iperbarica che sarà installata.
L’Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) è la somministrazione incruenta di Ossigeno puro (o di miscele gassose iperossigenate) che avviene all’interno di ambienti speciali, le Camere Iperbariche, che vengono portati ad una pressione superiore a quella atmosferica mediante pressurizzazione con aria compressa, mentre il paziente respira Ossigeno puro all’interno (o miscele iperossigenate) in circuito chiuso, attraverso maschere, caschi o tubi endotracheali.
L’esposizione a pressioni elevate di Ossigeno comporta l’aumento della quota di Ossigeno trasportata in soluzione nel plasma e quindi la possibilità di ripristinare l’ossigenazione in aree dove i vasi sanguigni sono carenti o danneggiati, permettendo la ripresa delle funzioni tessutali.
Inoltre l’Ossigeno iperbarico ha anche un’azione antibatterica diretta ed indiretta, riduce l’edema post-traumatico e post-chirurgico, protegge i tessuti dai danni di Ischemia/Riperfusione.
L’ossigenoterapia iperbarica viene anche utilizzata in molte patologie dell’osso, infezione dei tessuti molli.
L’azione dell’Ossigeno Iperbarico per potersi esplicare ha bisogno di un certo tempo e di un certo numero di sedute che variano a seconda del tipo di patologia acuta, cronica da trattare.
In pratica le indicazioni per l’Ossigenoterapia Iperbarica sono ampie: malattia da decompressione (sindrome con diverse manifestazioni cliniche e diversa evoluzione causata dal passaggio del paziente da un ambiente a pressione relativamente alta ad una pressione relativamente più bassa; la riduzione di pressione porta il gas inerte presente in forma fisica nei tessuti e nei vasi ad entrare in fase gassosa: questo provoca un’eccessiva formazione di bolle di gas nei tessuti, nelle arterie, nelle vene. Quando è legata ad un incidente subacqueo, causato da una rapida risalita, l’embolia gassosa arteriosa (EGA), è un quadro clinico ad insorgenza acuta, spesso di notevole gravità, che è condizionato da un rapido aumento di volume dei gas contenuti nell'apparato polmonare; questo aumentato volume comporta l’aumento della pressione che questi gas eserciteranno sull’albero respiratorio ed il possibile conseguente barotrauma polmonare, con rottura degli alveoli e ingresso diretto degli emboli gassosi nel circolo arterioso). Intossicazione da monossido di carbonio (può causare morte per intossicazione inalatoria di CO, gas inodore; si verifica per malfunzionamento dei sistemi di riscaldamento domestico o per inalazione di gas di scarico di veicoli in ambiente non ventilato). Altre indicazioni: piede diabetico, infezioni dell’osso ecc.. A questo proposito si allegano le indicazioni alla Ossigenoterapia iperbarica, contenute nelle linee guida del 2015 redatte dalla Medicina Subacquea e Iperbarica (v. figura successiva).
Fatte queste premesse, con spirito di collaborazione esprimiamo alcune considerazioni che potrebbero essere utili al fine della scelta della nuova camera iperbarica.
Nel Distretto insulare zona Elba, nell’unico Presidio Ospedaliero, la camera iperbarica dovrebbe essere per decompressione, per ossigenoterapia, da pavimento, multiposto, con capacità sufficiente a contenere eventuale sedia a rotelle, l’ingresso e la cura del paziente barellato. Inoltre con le caratteristiche presentate nelle linee guida per la gestione in sicurezza delle camere iperbariche multiposto, in ambiente clinico (ISPELS).
Considerando che la nuova Camera Iperbarica avrà una copertura finanziaria proveniente dal Progetto Stato/Regione Toscana denominato “Piccole Isole” di ca 500.000 €, come indicato dal consigliere Regionale Gianni Anselmi e riportato su alcuni quotidiani, tra cui il Tirreno (3/5/2016), pensiamo che sia importante prevedere le due funzioni della Camera Iperbarica: decompressione e ossigenoterapia, con un’equipe adeguata per numero di medici e tecnici.
Nel passato (anni 80-90) sono state effettuate con l’attuale Camera Iperbarica sia trattamenti per malattia da decompressione, intossicazioni da monossido di carbonio, sia per ossigenoterapia in patologie: piede diabetico, infezioni ossee, dei tessuti molli, con successo. Non solo: si è consentito a persone con patologie croniche di poter eseguire la terapia sull’Elba, evitando trasferimenti difficoltosi per i pazienti fragili, oppure lunghi periodi di soggiorno in continente per eseguire la terapia, con elevati costi sostenuti dal paziente.
In futuro la Camera Iperbarica con le prestazioni Decompressione, Ossigenoterapia, secondo le indicazioni delle linee guide della Medicina Subacquea ed Iperbarica, potrebbe essere importante sia per i residenti, sia per i turisti, dando un’immagine dell’Isola d’Elba adeguata con i tempi.
Ringraziamo per l’attenzione
Per il Comitato Elba Sanità: Mario Balatresi, Marialuisa Chiappa