I tempi di refertazioni dei pap-test di screening dell’area livornese sono passati da alcuni mesi a pochi giorni. È questo il primo successo fatto registrare dal nuovo direttore dell’Unità operativa complessa di Anatomia Patologica livornese, Paolo Viacava, a meno di 90 giorni dal suo insediamento avvenuto nel luglio scorso.
“L’abbattimento delle attese per le nostre utenti – ammette Paolo Viacava – è stata una delle battaglie che ho voluto affrontare appena arrivato. La situazione era divenuta complessa a causa di una serie di problematiche concomitanti che, con tenacia, siamo riusciti a risolvere. Adesso grazie alla sottoscrizione di una nuova convenzione con l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologia (Ispo) di Firenze siamo in grado in 15 giorni lavorativi, un tempo ottimale, di far avere le riposte a tutte le utenti che si rivolgono a noi. Per avere un’idea della mole di lavoro è sufficiente ricordare che nel 2015 circa 14mila i pap test di screening e circa 6mila non-screening sono stati effettuati dalle livornesi. Anche se è vero, come avevo detto al mio arrivo, che gli esami di screening si rivolgono a persone presumibilmente sane ed è quindi normale e corretto che abbiano canali e tempi di refertazione diversi da quelli per presunte patologie, è anche vero che ridurre queste attese, rappresenta un evidente valore aggiunto al servizio che offriamo”.
“La sfida che ci aspetta, adesso – continua Viacava – oltre a sviluppare una efficace collaborazione tra tutti i colleghi clinici e un rapporto sereno e costruttivo con l'utenza, riguarda il mantenimento e progressivo miglioramento degli standard quantitativi e qualitativi delle nostre risposte diagnostiche che, sempre lo scorso anno, hanno comportato la refertazione di circa 16mila casi istologici e 7mila citologie cliniche”.